Dopo mesi di “guerriglia anti-sindacale” da parte della cooperativa “Quick trade” con l’obiettivo di eliminare il Si.Cobas dall’azienda (circa il 50% dei 200 operai che compongono l’organico) per far passare misure di austerità finalizzate a recuperare una perdita di 700.000€ accumulata durante il 2012
Queste misure sono molto semplici da focalizzare: imposizione di turni di riposo settimanali in cambio di ….lavoro al sabato obbligatorio e con la prospettiva di assorbire, con questi riposi, le migliaia di ore di straordinario che si rendono indispensabili per gestire quell’impianto.
A questa misura (che, in attesa della prossima busta paga è quantificabile grosso modo in una perdita secca di circa 1000€ annue), si aggiunge un’erosione degli istituti contrattuali di circa il 30%) che fa arrivare l’ammanco complessivo su base annua tra i 2000 e i 3000 euro.
Dopo vari intutili tentativi di aprire una trattativa con l’azienda che ha risposto cancellando i diritti sindacali fino ad allora acquisiti, gl ioperai sono entrati in azione ieri mattina, incrociando le braccia in seguito al respingimento, ai cancelli, di un collega “costretto a riposare”
La stessa Stef si fa carico di intervenire, supportata nei fatti dalla CGIL per fissare un incontro per oggi (mercoledì 6 novembre) e avviare la discussione
Ma questa mattina la scena del blocco degli operai ai cancelli si ripete e l’agitazione riparte. La tregua dura solo dalle 13 alle 15, per il tempo in cui i vertici della cooperativa incontrano i delegati dichiarando loro che….nulla può essere cambiato visto che mancano i soldi.
La protesta riprende nei cortili dell’impianto e continua tuttora.
Riferiremo dei suoi sviluppi ma il suo contenuto politico (aldilà cioè della vertenza sindacale) è più o meno il seguente: la crisi impone ai padroni di tagliare i salari e buttare a mare i contratti. L’unico contratto sostenibile è quello legato alla produttività; l’alternativa è quella del conflitto, con o senza vie d’uscite reali per i contendenti. Ed è quello che sta accadendo
Ovviamente come SI.Cobas cerchiamo di dare il massimo supporto a questa battaglia, con la consapevolezza che, aldilà del suo risultato contingente, l’unica vera via d’uscita è l’allargamento del fronte operaio, l’unificazione delle vertenze. In poche parole, la lotta di una classe intera!
Per contatti rispetto alla lotta in Stef: 3284380809