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Vacanza contrattuale bloccata fino al 2015

L’indennità di vacanza contrattuale è un elemento provvisorio della retribuzione in vigore dal 1993 introdotto da accordi tra i sindacati confederali-padroni-stato che ha lo scopo di recuperare una percentuale di inflazione programmata (non quella reale) nel caso di ritardi nella stipula dei rinnovi contrattuali.
In termini più semplici è un forfet che viene erogato ai lavoratori per tutto il periodo che va dalla scadenza dei contratti fino alla stipula di un nuovo contratto. Nel pubblico impiego, ad esempio, i contratti collettivi sono bloccati dal 2009, pertanto nelle nostre buste paga troviamo una voce specifica mensile“indennità di vacanza contrattuale” che va dagli 8 ai 20 euro circa a seconda della fascia di appartenenza. Noi crediamo che l’’introduzione della vacanza contrattuale sia un elemento negativo per i lavoratori, perché non corrisponde all’aumento totale di tutti i mesi arretrati , ma è frutto di accordi al ribasso.
Veniamo ora al dunque!
La Legge di stabilità appena varata dal Governo Monti, incalza ancor di più sulla riduzione delle retribuzioni.

Il blocco dei rinnovi contrattuali è stato prorogato fino a tutto il 2014, e dulcis in fundo,da febbraio 2013 la vacanza contrattuale è sospesa fino a tutto il 2015.
Incredibile, ma vero! Ci han tolto anche la miseria!
Ricordiamo inoltre altre piccole perdite che abbiamo subito recentemente nella nostra busta paga:

-aumento dell’aliquota irpef regionale da gennaio 2012(6euro mensili in meno);
-riduzione dell’acconto di premio incentivante del 30% da maggio 2011;
-sospensione dell’acconto mensile del premio incentivante da gennaio 2013(40/70 euro in meno).

A tutto ciò aggiungiamo il peggioramento delle condizioni di lavoro in generale, conseguenti a scelte politiche mirate a scaricare il peso della crisi e delle ruberie (vedi ospedale san Raffaele) sui lavoratori e sull’utenza.
I diritti ci vengono sottratti a piccole dosi con l’intento di farceli dimenticare,ma questo modo di essere non ci appartiene perché la nostra memoria è sempre allenata proprio per poter comunicare a quei lavoratori impegnati in questa lettura che siamo stufi di farci prendere in giro da chi decide la nostra sorte arricchendosi a nostre spese. Non permettiamo tutto ci, non lasciamo scivolar via i diritti conquistati con dura fatica.
Partiamo dalle piccole cose, rifiutandoci ad esempio di saltare il riposo chiedendo l’ordine di servizio.Le cose da fare sono tante, non ci resta che metterle in pratica senza cadere nel vortice della paura o del menefreghismo.
Delegati RSU S.I. Cobas SAlvini
Bollate-Garbagnate-Rho (MI), 10 febbraio 2013