Riuscitissimo sciopero alla Granarolo di Bologna.
Fin dalle ore 3,00 di sabato 29 giugno si sono formati i primi presidii davanti ai cancelli.
Poi, in un susseguirsi pressocchè ininterrotto, sono arrivati pulmann carichi di lavoratori in lotta: a partire dalle principali logistiche della provincia, poi di Piacenza, Milano, Brescia, Verona, Padova, insieme a compagni e lavoratori provenienti, oltre che da queste località, da Bergamo, Modena, Reggio Emilia, e pure da Napoli (Mimmo Mignano per il Comitato Cassintegrati e licenziati Fiat di Pomigliano). Nutrita presenza di giovani compagni del “Crash” di Bologna e del Centro Sociale Vittoria di Milano. In altre località i compagni di varie organizzazioni e gli attivisti del Si-Cobas hanno organizzato campagne di boicottaggio dei prodotti Granarolo.
Come è noto, la lotta è iniziata circa due mesi fa coi licenziamenti politici di 41 facchini che avevano “osato” scioperare per reclamare dalla cooperativa in cui erano occupati le loro spettanze salariali. Tra scioperi e manifestazioni di protesta, si è giunti, due settimane fa, all’Accordo siglato in Prefettura tra le “parti sociali” (Cosorzio SGB, Lega COOP, CTL, Cogefrin, Interporto Bologna, Granarolo-ZeroQuattro CGIL-CISL-UIL) che praticamente mette in cassa integrazione per sei mesi i licenziati, senza alcuna garanzia di rientro.
Accordo giustamente respinto dai lavoratori e dal Si-Cobas, il quale ha coinvolto nella lotta per il pieno reintegro dei 41 licenziati tutto il peso dei suoi iscritti, l’ADL Cobas e le realtà solidali.
NE VA DI MEZZO NON SOLO UN SACROSANTO “SENSO DI GIUSTIZIA”, MA SOPRATTUTTO IL FATTO CHE SE PASSANO QUESTE AZIONI PADRONALI DI RAPPRESAGLIA, PRESTO TUTTO CIO’ INVESTIRA’ PURE I LAVORATORI DI OGNI SETTORE, MESSI IN STRADA DALLA CRISI. DUNQUE LA LOTTA E’ DI TUTTI! LA LOTTA E’ POLITICA!
Così, con la giornata di oggi, dove per più di otto ore tutto è rimasto bloccato ai cancelli della Granarolo, presidiati da centinaia di compagni e lavoratori giunti da tutt’ Italia, questi operai hanno lanciato un chiaro messaggio ai propri padroni (Granarolo e la Lega delle Cooperative) ed a tutti i padroni: LOTTANDO SI VINCE, UNITI SI VINCE, NON CI PIEGHERETE MAI !!!
Inutilmente, ad un certo punto, la polizia ha tentato di “forzare” i blocchi. Nei punti ove ciò si è verificato, è stato tutto un accorrere dei manifestanti da un cancello all’altro, per darsi forza e fiducia reciproca. Tutti hanno serrato le file, hanno messo a nudo davanti ai poliziotti lo sporco lavoro cui sono chiamati (=difesa dei padroni, spesso collusi con la mafia e l’evasione, e dei loro privilegi), hanno espresso continuamente, a viva voce, che cosa realmente sia questa democrazia borghese: fame,botte e galera per i lavoratori…in nome del lavoro!!! Sul finire della mattinata, i compagni dei presidii, tra canti e cori di lotta, si sono ricongiunti in assemblea generale.
Qui il Si-Cobas, insieme all’ADL, organizzatori delle lotte, hanno richiamato i motivi della mobilitazione, hanno confermato che gli scioperi continueranno -con modalità classiste e non “concertative”- fino al reintegro dei 41 licenziati, hanno rilanciato il discorso della assoluta necessità di collegare le lotte, estendendole a tutti quei lavoratori, e sono sempre di più, colpiti da licenziamenti, esternalizzazioni, tagli salariali, precariato…
A questo proposito è stato molto applaudito l’intervento di un compagno operaio della Fiat di Pomigliano, del “Comitato Cassintegrati e Disoccupati” del luogo, giunto qui non solo a portare la solidarietà (cosa ovvia, visto che anche lì per due sabati consecutivi la polizia ha aggredito lavoratori che non si piegano a Marchionne), ma a spingere per allargare e consolidare il fronte di lotta proletario, che arrivi a porre il SALARIO GARANTITO, il SALARIO PIENO, come obbiettivo generale e generalizzante per milioni di sfruttati.
Proponimento che noi condividiamo appieno e che raccogliamo, convinti come siamo che le lotte delle logistiche siano un’esempio ed uno stimolo, ma che da sole non possono portare il peso della necessaria ed inderogabile ripresa del movimento operaio, in tutti i suoi settori e stratificazioni.
UNA RIPRESA CHE PASSERA’ PRINCIPALMENTE DALLE ENERGIE CHE I PROLETARI STESSI E LE LORO ORGANIZZAZIONI SAPRANNO METTERE IN CAMPO.
29/06/’2013 COMUNISTI PER L’ ORGANIZZAZIONE DI CLASSE
GRUPPO COMUNISTA RIVOLUZIONARIO
COLLETTIVO “LA SCILORIA”- RHO-