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Seconda notte di presidio permanente alla Granarolo

In molti, nella giornata di ieri, alla spicciolata, hanno raggiunto il camper parcheggiato nel piazzale antistante allo stabilimento per portare la loro solidarietà ai 51 licenziati. Il calore delle persone accorse rende meno fredda anche la notte passata all’adiaccio ad attendere le risposte delle istituzioni che intanto latitano.

Come già segnalato nei precedenti comunicati, i lavoratori chiedono la riapertura del tavolo presso la prefettura affinché si arrivi ad una soluzione definitiva in merito alla loro riassunzione e affinché nell’immediato vengano concessi ed erogati ulteriori mesi di cassa integrazione.

Intanto il prefetto di Bologna latita perso dietro ai suoi impegni istituzionali: la gestione di un lutto cittadino di una persona, per quanto autorevole, evidentemente ha la priorità rispetto alla vita di cinquanta famiglie ormai senza nè luce nè gas e con il rischio di vedersi sfrattare da un momento all’altro.

Quindi non si rimuovono i blocchi sulla base di una promessa di un “incontro conoscitivo” da fissare in data da definire: la situazione dei licenziati Granarolo è nota a tutti, attendiamo unicamente interventi risolutivi da parte delle istituzioni preposte, fino ad allora i blocchi restano e saranno sempre più duri e prolungati nel tempo.

Intanto, dalle 12 di oggi (22 gennaio) il presidio si è trasformato nuovamente in blocco totale delle merci in ingresso e in uscita.

Esortiamo tutti i compagni solidali a dare sostegno concreto ai lavorati della Granarolo recandosi al presidio permanente, continuando le azioni di boicottaggio a livello nazionale, facendo sentire il loro sostegno a livello nazionale, contribuendo realmente alla cassa di resistenza perché i lavoratori possano continuare nella lotta.
S.I. COBAS Nazionale