Uncategorized

Vertenza Carrefour: Tensioni alla logistica Il caso boicottaggio è arrivato a Parigi

carrefour2

carrefour2

Pieve, sindacati e lavoratori continuano la protesta Ma il gruppo Carrefour replica: «Dipendono dalle coop»

 

Da La Provincia Pavese

di Maria Grazia Piccaluga

 

PIEVE EMANUELE. Dai cancelli della logistica di Pieve alla Rete. Rimbalza il tam tam degli operai e dei sindacati che il 1° maggio lanciano anche su Twitter la campagna #boicottacarrefour. Un’operazione, anche mediatica, per sostenere gli operai del consorzio Geco che sono stati estromessi dai magazzini di Pieve dove sistemavano sugli scaffali la merce destinata ai supermercati del gruppo Carrefour. Nella logistica di Pieve lavoravano 120 operai. Un cambio di appalto ha drasticamente modificato il conttratto per molti lavoratori che si sono trovati di fronte al pericolo di trasferimento coatti e al taglio di ore e salario.

Venticinque sono stati trasferiti a una coop che non sta nella logistica ma lavora dalle 21 alle 24 per scaricare i bancali nei supermercati. Si.Cobas è da allora al fianco dei lavoratori nella lotta per la difesa del posto di lavoro. Nei giorni scorsi sono state organizzate due cene per raccogliere fondi a favore di chi è rimasto a casa. E poi è partito il boicottaggio. Un collegamento su una pagina facebook da cui scaricare un volantino «da diffondere, affiggere, attacchinare per la campagna di boicottaggio a Carrefour che appalta il lavoro a cooperative che sfruttano i lavoratori».

 

Il volantino è arrivato fino ai vertici del gruppo, a Parigi. Che ha preso le distanze e si riserva di valutare azioni legali. Smentisce i «licenziamenti a livello internazionale pari al 30% della forza lavoro» adombrati nel documento di Pieve. E aggiunge: «Come per tutti gli appalti che Carrefour attribuisce a terzi, è richiesto ai fornitori di servizi di agire nell’abito della normativa vigente e con un livello di produttività allineato al mercato.

L’azienda, pur non essendo direttamente coinvolta nella vicenda (i lavoratori non sono alle sue dipendenze) ha sempre partecipato agli incontri, tranne quello convocato dal prefetto di Milano ma solo perchè la convocazione è stata inviata dalla Prefettura ad un indirizzo di posta elettronica errato».