SI COBAS
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Brescia, 30/09/2014
- Licenziamenti di fatto e non di diritto rientrati alla GLS.
Abituati al comando senza riguardi per i diritti dei lavoratori, come è noto, la settimana scorsa cinque autisti al servizio della GLS, nonostante il consueto scaricabarile di appalti e contratti ai “padroncini”, venivano allontanati dal posto di lavoro rifiutandone l’impiego. Dopo la doverosa comunicazione alla Direzione Territoriale del Lavoro affinché non venisse poi evocata una qualche assenza ingiustificata, i lavoratori autisti del magazzine GLS gestito dalla Brescia Service bloccavano l’attività del magazzino con un picchetto che costringeva la Brescia Service ad incontrare gli autisti “licenziati” ed una rappresentanza del Si Cobas che li ha sostenuti attivamente.
In sintesi nell’incontro la Brescia Service dichiarava che tali autisti non essendo alle sue dipendenze non era conseguentemente possibile fossero stati da lei licenziati, dichiarandosi inoltre disponibile ad un nuovo incontro con gli autisti ed il Si Cobas per il lunedì successivo alle 15.
Quindi non avendoli licenziati lei, non avendoli licenziati i padrondicini ne conseguiva, ovviamente, che gli autisti in questione avrebbero ripreso il lavoro il giorno successivo, ossia lunedì 29. La delegazione sottoscriveva la suddetta dichiarazione per ricevuta sciogliendo il picchetto.
Il lunedì successivo però ai suddetti autisti veniva nuovamente impedito l’accesso al lavoro millantando un presunto “accordo” secondo il quale la questione sarebbe stata “trattata” alle 15.
Conseguentemente i lavoratori, presentata altra dichiarazione alla DTL, riorganizzavano un nuovo picchetto per il martedì 30 successivo rifiutando la “trattativa” prevista per il pomeriggio del 29.
Forti del concreto sostegno ricevuto non solo dai solidali, Mag 47 e Associazione Diritti di Tutti, ma anche sopratutto dai compagni del Si Cobas di Roma, Bologna e Piacenza, che hanno esteso l’agitazione ai loro magazzini GLS.
Constata l’assenza dei lavoratori Si Cobas alla trattativa, risaputa la notizia del ripetuto previsto picchetto e che l’agitazione si sarebbe estesa coinvolgendo necessariamente il committente, la Brescia Service contattava con altro rappresentante il coordinatore bresciano del Si Cobas per “chiarire l’equivoco”. Il coordinatore chiariva bene i termini della questione ponendo il rientro dei lavoratori quale condizione per qualsiasi trattativa altra. Accetata, o meglio subita, tale condizione la Brescia Service, in contemporanea con un picchetto comunque operante, si presentava in trattativa non potendo che vericare l’effettiva dipendenza dei lavoratori “licenziati” da padroncini che li avevano ancora e nonostante tutto alle loro dipendenze.
Ciò “verificato”, neanche non lo sapessero, i lavoratori sono stati “ammessi” al lavoro e solo quando questi sono usciti per il loro giro di consegne il picchetto si è sciolto chiudendo con successo la questione immediata.
Alla tenacia ed alla compattezza del lavoratori, alla solidarietà dei solidali e dei compagni tutti del Si Cobas di Roma, Bologna e Piacenza, un abbraccio forte della consapevolezza che la strada da percorrere è lunga e tortuosa ma che non ce n’è un altra per la difesa coerente dei lavoratori.
Il Si Cobas di Brescia