Logistica

Caso discriminazioni alla Yoox, inizia ad emergere la verità!

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Torna alla ribalta la vicenda della Yoox, multinazionale dell’e-commerce operante all’Interporto di Bologna, dove si erano registrate negli scorsi mesi molte lotte, picchetti e scioperi organizzati dal sindacato di base SICobas e diverse denunce da parte di lavoratrici della cooperativa MrJobs (a cui Yoox appalta diverse mansioni all’interno dei suo magazzini), le quali accusavano la cooperativa di numerosi abusi, che variavano dal piano delle molestie sessuali a quelle di ordine religioso, con le lavoratrici stesse costrette a compiere mansioni non previste nei loro contratti all’interno di giornate di lavoro massacranti.

 

La pm di Bologna Beatrice Ronchi ha infatti contestato un largo insieme di vessazioni nei confronti di 11 lavoratrici a Federico Gatti, “lavoratore MrJobs ed ex responsabile del magazzino all’Interporto”, una descrizione utilizzata ieri dalla stampa per iniziare sin da subito a sminuire le sue responsabilità su una faccenda che già oggi, nonostante la sua rilevanza (la Yoox è una delle più importanti ditte italiane), è sparita dalle pagine dei giornali locali.

 

Quanto uscito ieri è però un primo spiraglio di luce su una vicenda che evidenzia ulteriormente il livello infimo di rispetto dei diritti sul lavoro nel settore della logistica, dove alle dipendenti era richiesto di rispettare un tempo di imbustamento di 32 secondi a capo, con il divieto di poter andare in bagno in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo. Il tutto in un ambiente lavorativo in cui venivano ripetutamente insultate con frasi inaccettabili del tipo “Sono io il vostro Dio, non me ne frega un cazzo del vostro Ramadan”.

 

Ancora una volta intanto ci si trova di fronte al classico scaricabarile tra responsabilità dell’azienda e della cooperativa, in questo caso tra Yoox e MrJobs sulle responsabilità dell’accaduto. Poco è cambiato negli ultimi tempi, anche dopo vicende come quella di Granarolo e l’enfasi sul ruolo negativo delle coop spurie, all’interno del mondo della logistica, dove predomina ancora un paradigma generale di sfruttamento multilivello de facto irriformabile, dato che è il sistema stesso del subappalto a reggersi sul sistema del massimo ribasso.

 

Simone Carpeggiani, responsabile del sindacato SI Cobas che organizza le lavoratrici afferma di nn aver mai avuto alcun dubbio sulla veridicità delle dichiarazioni fatte dalle lavoratrici in merito alle vessazioni subite dai responsabili della cooperativa MrJobs:

 

“Il pesante clima di intimidazioni e minacce che le facchine subivano non è purtroppo terminato all’interno del magazzino, dove nonostante l’allontanamento di alcuni responsabili che molestavano le lavoratrici, persiste un ritmo di lavoro insostenibile. In questi mesi molte altre lavoratrici vinta la paura si sono rivolte a noi nel segnalare ricatti e mancata applicazione di quel CCNL che i sindacati confederali avevano assicurato sarebbe stato applicato.”

 

Prosegue Carpeggiani: “La Cisl in particolare aveva persino smentito le testimonianze di quelle facchine molestate sessualmente pur di salvare il buon nome della Yoox. La Yoox inoltre continua a discriminare le facchine iscritte al nostro sindacato, negandoci la possibilità di svolgere un’assemblea all’interno del magazzino. Da parte nostra ovviamente continueremo a sostenere tutte le iniziative di lotta che rendano giustizia ai diritti e alla dignità di queste coraggiose lavoratrici.”

 

Da sottolineare l’assurdità del fatto che decine di denunce sono piovute negli ultimi mesi nei confronti delle lavoratrici oggetto di molestie e dei tanti solidali dei collettivi autonomi e del Laboratorio Crash che si erano spesi con forza al fianco delle lavoratrici per fare emergere quanto poi è finalmente venuto alla luce in queste ore.