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S.i. cobas sanità, Genova: La nostra posizione sulla contrattazione per la progressione di fascia!

Dei velocisti sindacali hanno pubblicato una lista di delegati dissidenti, colpevoli, secondo loro, di aver fatto mancare il numero legale in contrattazione per boicottare inopinatamente la progressione di fascia.

FRETTA L’ABBIAMO ANCHE NOI, E PIÙ DI ALTRI! INFATTI GIÀ DA UN ANNO ABBIAMO PROMOSSO LA CAMPAGNA A SOSTEGNO DELLA PROGRESSIONE DI FASCIA!

Quando tutto era silenzio abbiamo tenuto vivo l’interesse anche attraverso una raccolta di firme che ha visto l’adesione di circa 400 lavoratori. La fretta, dicevamo, non può però mal conciliarsi con scelte, in sede di contrattazione, che devono essere ponderate.

Per noi i punti cardine sono:

1. includere tutti i lavoratori fino ad ora esclusi al fine di chiudere una trattativa e nel contempo aprire una nuova contrattazione per il conseguimento del prossimo passaggio di fascia per tutti;

2. imporre una drastica riduzione dei titolari di Posizioni Organizzative e di Coordinamento, recuperando per questa via risorse da destinare alla progressione di fascia.

Possiamo ancora accettare che una parte dei fondi destinati al saldo della produttività siano utilizzati per il passaggio di fascia con le dovute e doverose precisazioni:

• il saldo della produttività lo riceviamo solitamente tra maggio e giugno. L’importo solitamente è variabile, perché con la normativa brunetta (il minuscolo è voluto) corregge l’importo in base al concetto di premialità (pagelline ecc, ecc…);

• l’acconto, invece, per noi intoccabile, è quella parte di salario che troviamo in busta paga (voce numero 295 Acc. Prod. Coll. Comparto), il cui importo ognuno può verificare sul proprio cedolino. Questa voce prescinde dalla valutazione e si moltiplica per 12 mesi.

L’ACCONTO, PUR NON ESSENDO UN DIRITTO ACQUISITO (AL CONTRARIO DELLA FASCIA, CHE INVECE LO È) NON INTENDIAMO SACRIFICARLO!

Non vorremmo invece che dietro la fretta dei velocisti vi sia il tentativo di nascondere le responsabilità di ieri nel dilatare il numero di posizioni organizzative e oggi, in linea con la politica aziendale, di preservarle.
Cogliamo, invece, positivamente la disponibilità di CGIL e CISL a rivedere il numero ingiustificato di posizioni organizzative. Anche perché, nonostante i continui tagli a personale e servizi, il numero delle posizioni organizzative, in azienda, ha continuato miracolosamente a crescere, passando, in meno di un anno, da 100 a 130!

COMITATO PER LA PROGRESSIONE DI FASCIA – S.Martino, Genova.

SCARICA IL VOLANTINO DEL COMITATO SULLA PROGRESSIONE DI FASCIA DELL’OSPEDALE S.MARTINO DI GENOVA