Cobas

[NAZIONALE] Manifestazioni e sciopero in sostegno dei fratelli di classe di Francia!

Nel giorno in cui in Francia si svolgeva lo sciopero generale contro la “loi travail”, in solidarietà ai fratelli di classe di Francia e per rilanciare l’opposizione al Jobs Act in Italia presidi nelle principali città con lo sciopero generale presso l’interporto di Bologna, bloccato per tutta la mattinata, con compagni e lavoratori che poi nella giornata si sono spostati a Fidenza, davanti agli stabilimenti della Bormioli, dove era in corso un blocco a sostegno dei licenziati politici, con il sostegno di tanti lavoratori provenienti da altre cittài! Di seguito testo del volantino di convocazione della giornata e breve resoconto dei compagni di InfoAut.

14 giugno: solidarietà con lo sciopero generale in Francia!

In Francia, nonostante i mass media cerchino di sviare l’attenzione sugli europei di calcio, decine di migliaia di lavoratori continuano la lotta con scioperi soprattutto nei trasporti pubblici e privati e nel settore dell’energia contro la legge Khomri, il “jobs Act” francese. Una legge voluta dal governo “socialista” di François Hollande, che aveva vinto le elezioni promettendo di far pagare ai ricchi e ora è sceso al 13% di popolarità. Se approvata, questa legge permetterà ai padroni di aumentare l’orario di lavoro e pagare di meno gli straordinari, di derogare ai contratti nazionali con accordi aziendali, di assumere a part-time con meno di 24 ore, e facilita i licenziamenti.

Anche in Belgio i lavoratori si sono mobilitati contro una legge analoga che allunga e flessibilizzal’orario di lavoro. La lotta dei lavoratori francesi e gli studenti, che non dà segno di affievolirsi nonostante la crescente repressione poliziensca, è un esempio di quello che anche in Italia si poteva fare e non è stato fatto per opporsi al Jobs Act di Renzi, perché CGIL, CISL e UIL hanno fatto una opposizione solo di facciata mentre i sindacati di base si sono presentati divisi,poco determinati e in talune situazioni assenti.

La manifestazione del 4 giugno a Milano, indetta dal SI Cobas con CUB, USI AIT, SGB e SIAL Cobas e che ha visto la partecipazione di diverse centinaia di lavoratori, in gran parte facchini della logistica e immigrati, è stata, oltre che un primo atto concreto di solidarietà internazionale con i lavoratori francesi in lotta, anche un tentativo nel fare un passo verso il superamento delle divisioni e l’unità d’azione.

Per martedì 14 giugno in Francia numerosi sindacati e movimenti hanno indetto uno sciopero generale con manifestazioni a Parigi e nelle principali città, in concomitanza con l’arrivo della legge al Senato, dove una commissione ha già predisposto emendamenti peggiorativi per i lavoratori.

In diversi paesi, dal Brasile (sindacato Conlutas) alla Germania e anche negli Stati Uniti, per il 14 giugno sono state organizzate iniziative di solidarietà con la lotta dei lavoratori francesi. Anche in questa occasione il SI Cobas partecipa ad iniziative unitarie insieme ad altri sindacati di base: a Milano, Roma, Piacenza, Fidenza, Torino, Verona, Padova e con uno sciopero del SI Cobas per tutto l’Interporto logistico di Bologna.

Oltre a rafforzare l’unità di azione con i sindacati di base in Italia, siamo impegnati a sviluppare iniziative unitarie e internazionaliste con i sindacati degli altri paesi per costruire un fronte di lotta comune contro il capitale sempre più globalizzato. IL PROLETARIATO NON HA NAZIONE INTERNAZIONALISMO RIVOLUZIONE!

Bologna, sciopero selvaggio all’Interporto in solidarietà con le piazze francesi contro Loi Travail e Jobs Act [da infoaut.org]

Questa mattina all’alba l’ingresso principale dell’ Interporto di Bentivoglio a due passi da Bologna è stato bloccato da uno sciopero selvaggio chiamato dai delegati provinciali SI.Cobas in solidarietà con lo scioperogenerale indetto per oggi in Francia contro la Loi Travail. Diverse centinaia di facchini hanno bloccato l’accesso principale per camion e altri mezzi da e per l’ Interporto, laddove a seguito di ripetuti blocchi e vertenze (vedi quella Geodis/Yoox) lo stesso Ministero dell’ Interno aveva predisposto a partire dall’autunno scorso un pattugliamento costante da parte delle forze dell’ordine.
Le misure repressive approntate da qualche mese a questa parte (anche stamane un blindato sostava all’ ingresso dell’ hub logistico), non hanno fatto desistere i facchini dal partecipare al blocco soldiale, rispondendo in poco tempo alla chiamata dei delegati. Tutto ciò sull’onda della piazza milanese indetta sempre dal SiCobas che due sabati fa ha sanzionato il consolato francese a Milano, facendo intravvedere una mai sopita voglia di generalizzare il conflitto al di là delle vertenze particolari.
A dare supporto allo sciopero erano presenti anche militanti del Laboratorio Crash!, del Collettivo Universitario Autonomo, e occupanti e inquilini resistenti con Social Log.
Lo sciopero, eminentemente politico, oltre a cogliere di sorpresa le controparti per la sua imprevedibilità, ha rimarcato la volontà, a partire da un settore che vive di aspri conflitti come quello della logistica, di opporsi all’applicazione materiale delle disposizioni concordate da Jobs Act di Renzi e Poletti, riforma che è vista a ragione di gran lunga peggiore rispetto a quella per cui centinaia di migliaia di francesi e non si stanno rivoltando da mesi nel loro paese.
In continuità con lo sciopero, una volta scioltosi il blocco nella mattinata, una foltita delegazione si è diretta a Fidenza a dar manforte ai licenziati politici della Bormioli che da mesi lottano all’esterno del magazzino contro padroni, sindacati confederali e una fortissima repressione per vedere riconosciuta la propria dignità e il diritto al reintegro.