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[PIACENZA]: SCIOPERO ALLA FERCAM, ‘PROFITTI IN AUMENTO,LAVORATORI IN SOFFERENZA’

Sembra un paradosso, ma è la realtà dei nostri tempi. Mentre aziende leader sul mercato nazionale ed estero si espandono ed aumentano prestigio e profitti, i lavoratori che operano presso le loro filiali non ricevono lo stipendio.
E’ il caso della FERCAM SpA che a maggio 2015 ha sostituito la Scerni Logistic srl nella gestione dei servizi di trasporto e logistica per la CONFORAMA Italia SpA nel magazzino di Piacenza dopo essersi aggiudicata l’appalto.
Da quando è entrata la FERCAM i lavoratori hanno già cambiato due società registrando mancati versamenti retributivi e contributivi che sono stati oggetto di contesa sindacale ed azioni ispettive da parte degli organi preposti.
Nonostante gli accordi siglati in ambito nazionale a febbraio di quest’anno dalla FERCAM SpA, per la corretta applicazione del CCNL di settore, con i sindacati confederali e con il SI.Cobas/ADL.Cobas e quelli a livello territoriale con le società che operano presso i loro magazzini, la Logik Working Soc. Coop., che gestisce oltre la filiale di Piacenza anche quelle di Vicenza e San Giuliano Milanese, ha comunicato che non pagherà gli stipendi di giugno agli operai delle sedi lamentando mancati adeguamenti delle tariffe.

Oggi i lavoratori del magazzino di Piacenza entrano in sciopero permanente finché non si vedranno caricati sui loro conti correte gli stipendi che dovevano essere visibili il 22 del mese e si stringono solidali ai loro compagni di lavoro delle altre filiali che hanno il medesimo problema.

Il Sindacato Intercategoriale Cobas, al tempo stesso, preso atto che gli accordi siglati sono disattesi si mobilita per dare il necessario sostegno ai lavoratori in lotta allertando gli altri iscritti nella filiera per sostenere attivamente la battaglia.
Mentre la Fercam ha chiuso il 2015 con una crescita pari al 12,5% rispetto al 2014 ed annunciato che il 2016 sarà un anno record e di crescita per le strutture logistiche con ingenti investimenti per ampliare e ammodernare i centri di logistica più importanti (per i prossimi due anni è prevista la realizzazione di circa 80.000 mq di nuovi magazzini a Verona, Vicenza, Brescia, Milano, Torino, Bologna e Firenze con un investimento complessivo pari a € 50 milioni) gli operai che lavorano per il brand o all’ombra di esso (leggi cooperative), hanno problemi di natura retributiva e contributiva.

Non sappiamo esattamente, nella scala gerarchica del business in questione, dove è il “collo di bottiglia” che non permette agli operai di ricevere il loro stipendio (anche se abbiamo qualche supposizione in merito), quello che sappiamo con certezza è che a fronte di tanta crescita e ricchezza le ricadute sugli operai sono di segno opposto.
Se la crescita di Conforama e della Fercam trova linfa nel sistema dei trend al ribasso scaricando sulle spalle dei lavoratori il prezzo della competitività, dando origine ad iniqui trattamenti, diciamo che essere virtuosi in tal modo in imprenditoria è una vera indecenza ed un oltraggio alla civiltà.

Se invece il problema si colloca non in cima alla piramide aziendale ma tra la sua compagine, invitiamo Conforama ed il presidente del Consiglio di Amministrazione FERCAM sig. Thomas Baumgartner o chi per lui, ad individuare celermente dove risiede il problema perché finché non saranno pagati gli stipendi noi rimarremo con le braccia conserte e nel caso in cui la merce venga spostata in altri magazzini la seguiremo e daremo battaglia.
Chi lavora deve essere pagato. Niente stipendi, attività bloccate.

Ci riteniamo ostaggi di una perversa logica che ci vede lavorare contemporaneamente per conto di due colossi, CONFORAMA e FERCAM. Profitti da una parte e mancati stipendi dall’altra che mandano in sofferenza noi e le nostre famiglie.
Noi non siamo solo arrabbiati, ci sentiamo derubati e oltraggiati nella dignità.

Qualcuno in questa vicenda deve vergognarsi. Dobbiamo essere noi operai costretti a scioperare e lottare per vedere pagato il nostro lavoro, o qualcun altro in cravatta e doppio petto che non vuole tirare fuori dalle sue tasche i nostri stipendi?
A chi legge farsene un’idea. Alle autorità, che verranno sicuramente a trovarci davanti ai cancelli del nostro magazzino bloccato, l’invito a verificare se le tariffe pattizie sono applicate o se il prezzo del nostro lavoro è stato declassato da qualcuno a mera schiavitù.
 
Lavoratori SICOBAS filiale FERCAM di Piacenza – Coordinamento provinciale SI.COBAS

Piacenza 25/07/2016