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[SANITA’] Opuscolo sul rinnovo del CCNL Sanità!

L’ultimo ciclo di rinnovi dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) in varie categorie – dai chimici, all’igiene ambiente, al commercio – é un buon termometro per provare a comprendere la durezza dell’attuale scontro tra capitale e lavoro in questa fase. Infatti dopo anni di furiosa e sistematica delegittimazione e smobilitazione dei contratti nazionali (con la politica delle deroghe, la contrattazione decentrata di secondo livello, “meritocrazia”, ecc…) oggi é sul rinnovo (ritardato) dei contratti collettivi nazionali che il padronato pubblico e privato sta portando avanti il proprio attacco, nell’estremo tentativo di difesa dei margini di profittabilità a fronte del quadro di crisi. Aumento dell’orario di lavoro, tagli a permessi e tutele varie, subordinazione di sempre più ampie fette di salario alla produttività sembrano essere le principali direttrici d’attacco nel processo di peggioramento delle nostre condizioni di vita e di lavoro.
L’allungamento dell’orario di lavoro nel rinnovo del CCNL Igiene/ Ambiente, lo sdoganamento del principio della restituzione da parte dei lavoratori della differenza tra inflazione programmata e inflazione reale inserita nel CCNL dei lavoratori chimici, oppure l’obbligo del lavoro domenicale (e quindi il pagamento come giorno feriale) nel settore del Commercio, sono lì a dimostrazione di questa dinamica! La Sanità in questo non fa eccezione.
Infatti dopo anni di blocco del contratto (e quindi dei nostri stipendi!) e delle assunzioni, la controparte vorrebbe cogliere l’occasione del rinnovo del CCNL di settore per approfondire l’attacco nei confronti dei lavoratori della sanità, proprio sulla scorta degli elementi registrati in tutti gli altri settori. Il tutto nel silenzio più assordante!
Proprio per questo abbiamo voluto pubblicare questo nostro primo e parziale commento critico a uno dei primi documenti circolanti in merito al rinnovo del CCNL Sanità, l’Atto d’Indirizzo del Comitato di Settore della Conferenza Stato – Regioni all’Aran.
Una vera e propria dichiarazione di guerra che il “padronato pubblico” lancia contro i lavoratori e che, in assenza di un’opposizione organizzata, diverrà base di discussione per il rinnovo del CCNL, dove (già ce lo immaginiamo) il sindacalismo concertativo di Cgil, Cisl e Uil sarà (forse) in grado di battagliare sulle virgole dei tagli e dei peggioramenti normativi (la proverbiale battaglia in un bicchiere d’acqua) senza avere il coraggio politico e sindacale di mettere in discussione l’intero impianto di rinnovo.
Solo un nuovo protagonismo dei lavoratori – come avvenuto nel settore della logistica – potrà mettere in discussione l’ennesima stagione dei sacrifici che vorrebbe essere addebitata per intero (e con tanto d’interessi) alle migliaia di lavoratori della sanità, con gravi ripercussioni sulla qualità del servizio, sempre più alla mercé delle esternalizzazioni e speculazioni varie!

Ripartire assieme da questa battaglia diventa fondamentale contro il peggioramento delle nostre condizioni di lavoro e nella difesa di salario e dignità!

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