SANITA’, RIPOSO BIOLOGICO: CRONACA DELL’ENNESIMA FARSA
Pubblichiamo di seguito un piccolo report redatto da un delegato S. I. Cobas presso l’ASL 3 genovese, che racconta dell’ennesimo paradosso sindacale, venutosi a creare a ridosso della scadenza (25 novembre 2015) entro la quale anche l’Italia si sarebbe dovuta adeguare alla normativa sul rispetto del riposo biologico anche per i lavoratori della sanità. Il rispetto di tale normativa (e in particolare del tetto massimo di 48 ore settimanali lavorabili e la garanzia del riposo di 11 ore ogni 24 ore di lavoro) renderebbe di fatto illegali la maggior parte delle turnistiche attualmente applicate e sulle quali si regge il servizio nella stragrande maggioranza delle strutture ospedaliere. Molte di queste strutture hanno sperato in una deroga ministeriale fino alla fine. Quando la deroga non é arrivata, hanno deciso d’agire unilateralmente stravolgendo la turnistica e con essa la vita e i tempi di vita/lavoro di moltissimi lavoratori, non garantendo comunque ritmi e condizioni di lavoro degne (anche se formalmente dentro i parametri di legge) e garanzia d’erogazione del servizio. All’ASL 3 genovese, i lavoratori stretti nel ricatto tra rispetto delle normative sul riposo e stravolgimento della turnistica hanno scavalcato le segreterie sindacali appiattite sulle posizioni aziendali, dando luogo a una prima consultazione interna autorganizzata e mettendo per ora un freno all’unilateralità delle manovre aziendali. Un esempio di mobilitazione che crediamo utile diffondere e far girare, soprattutto in un settore dove tutto pare immobile, ma dove in realtà tagli e crisi hanno colpito profondamente e urge più che mai ripartire nell’organizzare una risposta di classe da parte dei lavoratori, fuori e contro le logore pratiche sindacali opportunistiche e clientelari.
LEGGI REPORT IN PDF
LEGGI VOANTINO DISTRIBUITO ALLA ASL3 GENOVESE
VIVA LA MONARCHIA! OVVERO COME LA NORMATIVA UE FACCIA RIMPIANGERE LA LEGISLAZIONE “SABAUDA”
La stessa delibera regionale recita: “[…] pertanto, alla quantificazione della durata massima della prestazione lavorativa giornaliera si perviene operando la differenza tra la giornata di 24 ore e le undici ore di riposo obbligatorio imposte nella prefata norma, detratti i 10 minuti di pausa obbligatoria minima previsti dal successivo articolo 8 del medesimo D.Lgs.n 66/2003, di talché la durata massima dell’orario di lavoro giornaliero è pari a 12 ore e 50 minuti.”
Se questo è il vero tavolo politico si capisce la selezione degli invitati. Il punto è che la delegazione non dovrebbe sceglierla la controparte e i delegati dovrebbero farsi scegliere solo dai lavoratori. I turni lunghi, vero obbiettivo, non si conciliano affatto con gli attuali istituti contrattuali modellati su una articolazione su 5 o 6 giorno e 36 ore settimanali. E’ evidente anche ai ciechi che il limite delle 13 h (corretto a 12h e 50’ per effetto della pausa che a tutti i costi ci vogliono così deliziosamente concedere) è un gravissimo arretramento nella tutela del lavoro. Se si assume come base di calcolo la durata di 12h e 50 ‘ che ne sarà delle ferie, dei permessi retribuiti, delle assenze per lutto, della 104, dello straordinario? Per una giornata di ferie (come per tutti i permessi, compresa la 104) consumiamo 12h e 50’?
Nel frattempo iniziano a passare misure improntate solo alla logica di garantire i servizi e le guardie e quello che una volta era una forzatura nella violazione dei limiti orari ora se ne ha la legittimazione e… l’appetito vien mangiando. E’ così che si perde di vista la salute degli operatori e degli assistiti. Ippocrate che ammoniva “primo non nuocere” ora trova posto solo in soffitta. Meno male che si era partiti dalla tutela delle 11 h vibrata come un Comandamento.
AVANTI SAVOIA!
Questa e la nuova durata di una giornata di lavoro. Al posto di riferimenti certi, 36 ore settimanali, variamente articolati si passa all’incertezza del cosiddetto orario multi periodale. Significa orari e turni flessibili, significa che un giorno possono farci lavorare fino a 12,50’h e un altro lavorare poco. Il tutto rientrerà nella discrezionalità dei coordinatori. Come gli stagionali per la raccolta di pomodori e frutta. Questi sono i frutti avvelenati che si raccolgono con la legge del riposo europeo. Tutto questo stravolgimento è perfettamente legale. Basta che nella media di più settimane (estensibili a 4 o 6 mesi se non addirittura a 12 mesi) non si vada oltre le 1872h del programma contrattuale.
IL RE E’ NUDO! E LA FOGLIA DI FICO NON NASCONDE L’IMBROGLIO SUL RIPOSO “EUROPEO”