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[TORINO] Safim: oltre 20 ore di picchetto per rilanciare la lotta!

LA LOTTA DEI LICENZIATI  VA’ OLTRE I CANCELLI DELLA SAFIM! BREVE REPORT DELLA GIORNATA!
 
Oltre un centinaia di lavoratori e solidali dalle 3 di notte e per oltre 20 ore hanno tenuto davanti ai cancelli della Safim un duro presidio, nonostante l’ingente moblitazione militare con oltre 200 poliziotti e con la presenza del questore. I lavoratori hanno tenuto duro, erano disposti a tutto,  questo ha determinando il successo della giornata-nottata  col blocco merci fino alle 16. Anche se le forze dell’ordine han provato più volte  a smobilitare ,  nonostante 2 feriti,  il presidio è andato avanti fino alle 23. Da tempo abbiamo capito la portata politica dei licenziamenti dei 4 Rappresentanti sindacali alla Safim, cosa chiaramente emersa anche alla assemblea della Cascina Marchesa.
 
CONSIDERAZIONI
Cosa c’è in gioco in questa storia:

– il ruolo Istituzionale della Direzione Territoriale del Lavoro : I licenziamenti sono avvenuti a seguito di una denuncia dei RSA all’Ispettorato del Lavoro per lavoro nero e schiavitù : questo fatto  crea  un grave precedente (rischio di licenziamento) contro chiunque volesse denunciare la propria azienda di irregolarità contributiva, fiscale e contrattuale.
-la condizione dei lavoratori immigrati ricattati dai permessi di soggiorno :   che  li costringe ad accettare condizioni lavorative di illegalità e schiavitù, leva di cui la Safim si è sempre fatta forte adesso e in passato.
-la libertà sindacale : in molte interviste sia la Safim che l’Unione industriale accusano i lavoratori di aver scelto il Sindacato sbagliato ,  quello che non ha firmato il Testo unico  della Rappresentanza sindacale
-il diritto di sciopero: la Safim denunciando 30 lavoratori per uno sciopero di un anno fà, apre un altro precedente sul diritto e le modalità dello sciopero.
Queste cose, ci fanno chiaramente intendere che dietro l’azione della Safim c’è ben altro che i fratelli Crivello (titolari), c’è l’interesse di tanti padroni che non aspettano altro che la sconfitta di questi lavoratori, per avere un precedente da estendere a chiunque osa scioperare e bloccare le attività , o chiunque intende denunciare il proprio padrone. Stanno apettando i padroni dei Mercati Generali, i magazzini di facchinaggio e di distribuzione merci, tutte quelle attività, soprattutto nella logistica, in cui i lavoratori in questi anni si sono mobilitati per migliori condizioni di vita. La solidarietà del presidente dell’Unione industriale di Torino a Safim và a confermare questa linea. per questo la lotta dei licenziati Safim travalicando il conflitto aziendale, potrebbe diventare la partenza di una lotta più estesa di tutti i lavoratori (italiani ed immigrati) nella nostra città. Per questo che è sempre più indispensabile attivarsi per una RETE DI RESISTENZA OPERAIA, che sappia andare oltre i recinti delle proprie appartenenze sindacali o politiche. Domenica 26 marzo ore 10 presidio al Mercato’ di via Botticelli 114!
 
Lavoratori licenziati Safim
Lavoratori Sicobas Torino