Cobas

[MODENA] Partecipato corteo dei lavoratori sotto il Tribunale, in sostegno al coordinatore nazionale SI Cobas Aldo Milani!

Mercoledì 27 settembre ha avuto luogo presso il Tribunale di Modena la prima udienza del processo che vede Aldo Milani, coordinatore nazionale del Si.Cobas  co-imputato per presunta estorsione. Tra le prime operazioni di istruttoria la richiesta da parte della difesa è stata quella della trascrizione completa di file visivi e audio, perché la frase incriminante nella  prima parte del video , dove si sente:” ti do “ riferito da Levoni a Piccinini, è statatrasformata nello scritto in : “vi do” ,un “errore” che va corretto senza alcun dubbio. Tuttavia ci domandiamo: un errore? O l’ulteriore prova della montatura giudiziaria costruita ad arte finalizzata non solo a criminalizzare il coordinatore nazionale del SI Cobas ma soprattutto  le lotte e gli scioperi riguardanti la vertenza Alcar1 (industria del settore macellazione carni di proprietà dei Levoni) impedire che le stesse modalità di autorganizzazione si estendano sul territorio modenese e ulteriormente sul piano nazionale?

Numerosi i lavoratori confluiti in corteo per esprimere solidarietà al leader storico del sindacato si.cobas, oltre 300 come hanno scritto anche i giornali locali. Hanno sfilato con disciplina al grido “Aldo libero, la repressione non fermerà le lotte!” i lavoratori hanno anche manifestato l’affetto per  il loro compagno Nabil El Archi deceduto tragicamente in un incidente stradale la notte del 22 settembre, militante sempre in prima linea negli scioperi e nei  picchetti delle vertenze del Si Cobas, l’ ultima quella  di SDA . Era “membro del Coordinamento   Nazionale del Si.Cobas. Nabil non è morto” gridano i lavoratori sostenendo lo striscione a lui dedicato, “continua a vivere nel cuore di chi lotta!”

Alcar1 prima e La Vertenza SDA ora  (azienda semi pubblica e  poste italiane) ,che si è aperta  all’improvviso nei giorni scorsi all’Hub di Carpiano ,una provocazione estesasi a livello nazionale,  dimostrano  gli obiettivi delle politiche portate avanti dai padroni e sostenute con ogni mezzo dal governo comprese le aggressioni squadriste organizzate contro  i lavoratori di SDA  Carpiano ,e le aggressioni verbali dei parlamentari Pd nei confronti di Aldo Milani  e filt cgil , che chiedono di risolvere con la forza della polizia e dei tribunali il conflitto di classe,

Di mantenere o imporre nuovamente   l’inferno di sfruttamento e precarietà basato sul sistema di appalti e subappalti , perché nella vertenza Alcar1 il tentativo da parte dei lavoratori è stato quello di migliorare le proprie condizioni di lavoro. Per quel che riguarda SDA, nei cui magazzini il job act era stato escluso grazie alle lotte,  si vogliono azzerare i progressi ottenuti dai lavoratori in termini salariali, sicurezza sul lavoro, riduzione del l’orario d’inizio lavoro e certezza sugli orari.

SDA e quindi il governo, hanno riposto con una serrata, rilanciando nuovamente lo scontro. Lo fanno probabilmente su commissione con l’obiettivo di eliminare i sindacati conflittuali su richiesta di Amazon che intende acquistare SDA.
 
Amazon e’ nota per le pessime condizioni di lavoro dei suoi dipendenti, con l’incubo giornaliero di interminabili ore di lavoro sottopagato e maltrattamenti. Questa azienda ha dichiarato apertamente di non volere i sindacati nei propri magazzini, addirittura ha promosso una campagna pubblicitaria e una votazione tra i lavoratori per rinunciare ad organizzarsi sindacalmente.

Sia la vicenda Alcar1 che la vertenza SDA,  hanno il significato di uno scontro politico generalizzato  e la posta in gioco sono le condizioni e le vite dei lavoratori destinati in caso di sconfitta alla schiavitù salariale.
 
Pretendere che dignità e diritti vengano rispettati non è estorsione, estorsione sistematica è quella praticata ogni giorno dai padroni che parassitano il lavoro e le vite altrui. per questo ci schieriamo con determinazione al fianco del nostro coordinatore Aldo Milani,  vittima di una Montatura mediatica e continueremo a sostenere con forza che Lo sciopero non è un crimine, ma un atto legittimo di difesa da tutelare ad ogni costo perché da sempre e’ l’unico strumento efficace della lotta di classe.
 
Sindacato intercategoriale Cobas Coordinamento Provinciale di Modena