Cobas

[MILANO] Dietro lo scintillio della Fiera del Mobile, lo sfruttamento dei lavoratori

In questi giorni, in occasione della 57° edizione del Salone Internazionale del Mobile (che il sito ufficiale descrive come “la più importante manifestazione del design e dell’arredo”) e del Fuori Salone organizzato per la “Milano design week”, la città meneghina appare letteralmente “tirata a lucido come una vetrina luccicante agli occhi del mondo”.

Cosa si nasconde dietro questo illusorio, eppure mediatizzatissimo luccichio?

Lo sfruttamento del lavoro!

A denunciarlo, una ventina di lavoratori addetti alle pulizie dei 205.000 mila metri quadrati di superficie espositiva di Rho Fiera.

Lavoratori costretti a turni massacranti, prima e dopo l’apertura della manifestazione, al punto da esser costretti a dormire dentro i padiglioni – finanche sulle scale antincendio, per “non dare nell’occhio” – quelle poche ore di pausa loro concesse tra la fine e la ripresa del turno di lavoro.

Il tutto, a fronte d’una misera paga di circa 6-8 euro lordi all’ora.

Il reclutamento di questa forza-lavoro in gran parte straniera é spesso avvenuto “alla buona”: in particolare “fuori dalla porta est”, non pochi lavoratori sono stati caricati sul retro di alcuni dei furgoni in entrata, per aggirare il controllo delle guardie di sicurezza cosí da introdurli dentro “in nero”.

Sulla situazione dei lavoratori sfruttati, in questi giorni mobilitatisi insieme al S.I. COBAS, il quotidiano La Stampa ha svolto un’inchiesta, grazie a due giornalisti che hanno passato un’intera nottata dentro i padiglioni di Rho Fiera.

 
L’anno scorso, la Direzione distrettuale antimafia aveva svolto un’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose, poi disponendo lo scioglimento di alcuni importanti “settori” dell’ente fieristico milanese; ad oggi, riguardo la grave denuncia dei lavoratori del S.I. COBAS, i vertici non hanno rilasciato dichiarazioni mentre le cooperative sotto accusa negano o minimizzano.

Qui il link all’articolo sopra citato, corredato anche di alcune video-interviste: