Cobas

[NAPOLI] I disoccupati autorganizzati irrompono in un centro per l’impiego

Ieri, a Napoli, un centinaio di lavoratori e lavoratrici disoccupati del Movimento di Lotta “7 Novembre” sono entrati nel centro per l’impiego di via Diocleziano.

Mentre continuano i balletti istituzionali con tutti i partiti e movimenti che già si sono rimangiati le loro promesse elettorali, i disoccupati hanno rivendicato con un’azione diretta la prima necessità e delle loro famiglie, ugualmente a tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici: “lavoro o non lavoro, bisogna campare!”.

Dopo l’irruzione nel centro per l’impiego hanno spiegato le loro ragioni ed affisso striscioni, dichiarando: “Il reddito di inclusione è insufficiente. Vogliamo un lavoro che garantisca un salario ed un reddito dignitoso.

Mentre continua il balletto istituzionale, milioni di disoccupati e precari continuano a non campare”.

Gli sportelli per l’iscrizione al Movimento di Lotta dei Disoccupati sono aperti tutti i martedì dalle 17 alle 19, in diverse sedi cittadine:

SOCCAVO – PIANURA – RIONE TRAIANO
CAP – Centro Autogestito Piperno – Viale Adriano
anche Venerdì 17-19

BAGNOLI E FUORIGROTTA
Villa Medusa – Via di Pozzuoli 110

SCAMPIA E SECONDIGLIANO
Piazza Ciro Esposito

MONTESANTO E CENTRO STORICO
Sgarrupato – Vico Lepre 17

PIAZZA GARIBALDI
Sede SiCobas – Via Carriera Grande 32

Qui sotto:

– il video di una delle ultime azioni dei disoccupati autorganizzati partenopei: la pulizia della scale di Montesanto, da anni dimenticate nell’abbandono da Eav e Regione…
https://www.facebook.com/disoccupati7novembre/videos/1307432012722902/

– uno degli ultimi comunicati del Movimento:

Il nostro movimento di disoccupate e disoccupati porta avanti una vertenza di centinaia di proletari della città che da anni chiede alle istituzioni nazionali, regionali e comunali risposte concrete per il lavoro, per un salario ed un reddito con cui poter campare.

Lo ha fatto aprendo sportelli nei quartieri della nostra città, iscrivendo tanti e tante che hanno deciso di organizzarsi e non cedere alla depressione, alla solitudine, alla povertà, alzando la testa insieme a chi vive la stessa condizione di sfruttamento e precarietà.

 

Lo ha fatto in una fase storica di “disillusione” ed abbandono delle lotta, di sfiducia e disorientamento, disgregazione e divisione. In un momento in cui la gran parte preferisce “sperare” o “affidarsi” al politicante di turno.

Lo ha fatto proponendo progetti ed individuando risorse, dicendo che i soldi ci sono, cambiando forme e modalità ma provando a portare avanti una tradizione di lotta che tanti altri disoccupati e disoccupate hanno portato avanti in questa città.

Lo ha fatto provando, con le forze possibili, ad unirsi con le altre lotte di lavoratori, disoccupati, precari, studenti ed immigrati: insomma con la stessa classe.

Il nostro movimento quindi è autonomo dalle Istituzioni: lo è per sua natura.

Chi nel tempo ha provato a strumentalizzare la nostra lotta, chi continua a dire che siamo “mandati” da qualcuno o da qualche amministrazione si sbaglia.

In tutte le nostre azioni di lotta, iniziative, mobilitazioni questo elemento è chiaro ed evidente.

E lo facciamo chiedendo lavoro per tutti perché non lo facciamo solo per noi ma ovviamente chiediamo risposte per chi con la lotta sta sollevando problemi e proponendo soluzioni.

Per noi fino a quando non avremo risposte concrete ad essere responsabili sono le Istituzioni che per volontà politica non vogliono dare. Noi fino a quando non avremo risposte concrete continueremo con la lotta a chiedere ciò che ci spetta e ciò che dobbiamo conquistarci.