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[DEMOCRAZIA] Mentre in Parlamento “si parla e straparla”, gli operai si autorganizzano

 

Si è svolta sabato 2 giugno la “festa della Repubblica”: uno Stato – in Italia e ovunque – in crisi ormai profonda, economica e sociale prima che politico-istituzionale.

La risposta alla crisi, in Italia e nel mondo, sta nell’unione e nell’organizzazione della lotta dei lavoratori e delle lavoratrici.

Una Repubblica, ripetono i media nostrani e i mercati internazionali, “fondata sul lavoro”…

Il lavoro “salariato”, esattamente: per cui chi non ha i mezzi di sussitenza per vivere (o sopravvivere) deve vender la propria forza-lavoro al miglior offerente tra i padroni proprietari dei mezzi di produzione, mettendosi in concorrenza come non mai con disoccupati e precari.

Col risultato che nella società capitalistica i salari e la dignità della classe lavoratrice s’inabissano in un pozzo di miserie senza fondo, mentre a dismisura crescono i profitti, il debito, l’inquinamento e la guerra.

Che fare?!
Mentre a Roma, durante la solita elitaria e spettacolare “festa della Repubblica”, approffittando del concomitante varo della definitiva squadra del governo Lega – 5Stelle, i sorridenti “rappresentanti del popolo” (presidenti della Repubblica, primi ministri, parlamentari, sindaci, consiglieri…) si abbandonavano a camminate in pubblico e bagni di folla (stringendo mani, concedendosi in fotografie selfie, addirittura alzando pugni chiusi alquanto pagliacceschi…), come sempre nei luoghi di lavoro – là dove si procude la ricchessa dell’intera società, grazie al lavoro e alle mani di decine di milioni di operai e lavoratori – continuava senza intoppo o interruzione lo sffruttamento e l’oppressione della classe lavoratrice da parte del padronato.

Padronato ora finalmente forte, grazie alla squadra “giallo-verde” di Di Maio, Salvini e Conte di un governo tanto debole e diviso quanto amico e reazionario.

L’unica vera risposta a questo “nuovo” governo, comunque anti-operaio già a parole e presto nei fatti, sta nella lotta: unendosi e autorganizzandosi a partire proprio dai luoghi di lavoro e dai quartieri, per resistere allo schiavismo del lavoro salariato contrattaccando il capitalismo e i suoi padroni.
La migliore risposta alla crisi é la lotta: usando l’arma dello sciopero e quella della solidarietà.
Nelle foto qui sotto, pubblichiamo alcune scene delle ultime, partecipate e sentite assemblee operaie realizzate con i coordinatori nazionali e regionali del S.I. COBAS nei magazzini e nelle fabbriche, con la sola forza in grado di cambiare la società: i lavoratori e le lavoratrici.
L’assembea costituisce un momento fondamentale per autorganizzarsi democraticamente – dal basso, con i protagonismo di chi lavora – e con forza – decidendo insieme ogni azione.
Nell’assemblea – che interrompe il turno lavorativo ed é pagata dall’azienda – ci si incontra per condividere l’analisi sull’organizzazione del lavoro e sulle situazioni nazioni/internazionali, si affrontano i problemi piccoli e grandi che riguardano la attività lavorativa, si discute “che fare” per rispondere colpo su colpo al padrone, al padronato e ai suoi governi.

Inoltre, si impara a trasformare la lotta economica in lotta politca, coordinandosi con i compagni degli altri magazzini e fabbriche, nonché con il sindacato a livello nazionale.

Solo la lotta paga, uniti si vince… chi tocca uno tocca tutti!

– 1 giugno, assemblea operaia dei lavoratori GLS Piacenza:

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10155266980701851&set=pcb.10155266981686851&type=3

– 2 giugno, assemblea operaia dei lavoratori Brt di Rovato (BR): 

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10155267029046851&set=pcb.10155267029346851&type=3

– 2 giugno, inaugurata la seconda sede provinciale del S.I. COBAS piacentino a Castel San Giovanni:

http://sicobas.org/news/2971-piacenza-a-castel-san-giovanni-inaugurata-la-seconda-sede-s-i-cobas

– comunicato del S.I. COBAS nazionale sul governo Lega – 5Stelle:

http://sicobas.org/news/2969-comunicato-contro-il-governo-lega-5stelle-riprendere-la-lotta