Dall’assemblea nazionale di Bologna
una bella botta di energia
per tutto il movimento di classe
L’iniziativa internazionalista e anticapitalista indetta dal SI Cobas domenica 23 settembre è stata un successo che è andato ben oltre le più rosee previsioni.
Più di 300 partecipanti tra lavoratori, realtà di lotta provenienti dall’Inghilterra, dalla Francia, Germania ed Usa e soprattutto un livello di dibattito coinvolgente, costruttivo e centrato sui temi e sulle urgenze della fase politica attuale e sui compiti immediati da svolgere per tutti coloro che intendono costruire, nelle prossime settimane e mesi, un’opposizione di classe al governo giallo-verde.
All’intervento introduttivo di un compagno del SI Cobas che ha illustrato il documento di indizione e spiegato i motivi dell’iniziativa, è seguita un’ampia integrazione di una compagna del Cuneo Rosso sulla condizione delle donne immigrate e sui meccanismi di ricatto e di oppressione che, anche attraverso il mercato internazionale della prostituzione, condannano centinaia di migliaia di donne a una condizione di perenne schiavitù.
Sono seguiti circa 30 interventi, di cui almeno la metà di realtà politiche, sociali e sindacali esterne al SI Cobas, la gran parte delle quali hanno pienamente colto lo spirito e il senso dell’iniziativa e rilanciato le date e gli appuntamenti di lotta da noi proposti: dal Movement for Justice by any means Necessary di Inghilterra e Stati Uniti al sindacato Solidaires francese, dai movimenti per la casa di Roma a quelli di Milano, dai compagni di Crash e Askatasuna al Comitato per la difesa della salute e del territorio sui luoghi di lavoro di Sesto San Giovanni, da Classe Contro Classe di Roma al CSA Vittoria, dall’USI alla rete immigrati Arm in Arm di Caserta, da esponenti della Cub milanese e toscana a IAM di Firenze, dai compagni de Il Cuneo Rosso a quelli di Pagine Marxiste, dalla FIR a Iskra passando per i tanti gruppi che pur non avendo avuto la possibilità di intervenire per motivi di tempo, hanno manifestato la loro adesione al nostro appello.
Ma soprattutto tanti, tantissimi lavoratori, in primo luogo facchini e immigrati, che hanno compreso appieno la necessità di portare l’iniziativa e la piattaforma generale di lotta del SI Cobas fuori e oltre gli attuali confini di categoria, e l’urgenza di innalzare la mobilitazione a un livello adeguato all’attacco portato avanti da padroni e governo: un livello non solo sindacale, ma in primo luogo politico. Da questo punto di vista, il movimento dei lavoratori della logistica si conferma ancora una volta una delle poche se non l’unica reale avanguardia di lotta di classe nel nostro paese.
Il messaggio lanciato da Bologna è forte e chiaro: le politiche razziste e xenofobe del governo Di Maio- Salvini non servono ad altro che ad iniettare il veleno delle divisioni nelle vene del proletariato, al fine di distogliere e deviare l’attenzione degli sfruttati dalla vera causa del peggioramento delle loro condizioni di lavoro e di vita: la crisi del sistema capitalistico.
Da ciò ne consegue che l’unica arma efficace a nostra disposizione per contrastare il razzismo è il rilancio e l’intensificazione della lotta di classe, dunque fuori e contro ogni ipocrita retorica “dell’accoglienza” funzionale al recupero elettorale e di credibilità delle sinistre borghesi, e in contrapposizione frontale con i deliranti rigurgiti sovranisti e nazionalisti che iniziano ad attecchire in settori, per ora ancora minoritari, della cosiddetta “sinistra radicale” e dello stesso sindacalismo di base (come nel caso di Usb).
D’altro canto, l’approvazione del pacchetto-sicurezza di Salvini e le recenti dichiarazioni di Di Maio sul varo del reddito di cittadinanza, nelle quali il ministro precisa che esso sarà “solo per gli italiani”, da un lato confermano la reale natura di questo governo, dall’altro dovrebbero seppellire, una volta per tutte, ogni residua illusione sul presunto “progressismo” dei 5 stelle, e confermano (coerentemente con i clamorosi dietrofront sulla Tav e sull’Ilva) come i valori e il programma di questi ultimi sia coerente con il contratto stabilito con la Lega.
Come evidenziato dal coordinatore nazionale del SI Cobas Aldo Milani nel suo intervento, la fase attuale da un lato certifica con maggiore chiarezza la crisi irreversibile di un sindacalismo di base oramai logorato da nostalgie riformiste tradeunioniste o addirittura attratto dalla sirene “governiste”, dall’altro (e proprio per questo) pone, a quella miriade di realtà che quotidianamente praticano realmente il conflitto e l’autorganizzazione sui luoghi di lavoro e suoi territori, la necessità e l’urgenza di dotarsi di nuove forme di collegamento delle lotte su scala almeno nazionale e in prospettiva, internazionale.
In quest’ottica il SI Cobas intende stimolare e favorire la nascita di reti, coordinamenti e comitati di lavoratori e sostiene attivamente tutti quei movimenti, a partire da quelli per i diritti democratici e di cittadinanza per tutti gli immigrati, che si pongono in una prospettiva di rottura e di superamento del capitalismo.
Per questo motivo rilanciamo l’invito a tutte le realtà di classe dentro e fuori i luoghi di lavoro, presenti e non all’assemblea di domenica, a partecipare alla costruzione dei prossimi appuntamenti di lotta:
– mercoledì 10 ottobre: iniziative in tutte le città contro il razzismo di stato e lo sfruttamento, con manifestazioni e presidi sotto alle Prefetture;
– venerdì 26 ottobre: sciopero generale contro le politiche reazionarie del governo “5 Stelle – Lega”;
– sabato 27 ottobre: manifestazione nazionale indetta dal SI Cobas per l’unita della classe contro le politiche antioperaie, razziste e repressive, e per una lotta di conquista dei diritti democratici per tutti i proletari immigrati.
IL PROLETARIATO NON HA NAZIONE: INTERNAZIONALISMO, RIVOLUZIONE !
SOLO LA LOTTA PAGA !