Il 10 novembre di nuovo in piazza a Roma
contro il DL sicurezza, la repressione padronale
e gli attacchi al diritto di sciopero
Saremo nuovamente in corteo per le vie della Capitale per rilanciare un percorso di lotta unitario contro le politiche repressive, razziste e reazionarie di questo governo, e per lanciare un messaggio e una proposta chiara e concreta a tutti coloro che scenderanno in piazza quella giornata: l’unico modo per costruire una vera opposizione ai piani del governo 5 stelle – Lega è partire dalle condizioni materiali e di vita dei salariati e degli sfruttati, e dal protagonismo che i proletari, in primo luogo immigrati, hanno saputo esprimere in questi anni con numerosi ed esemplari movimenti di lotta, a partire dai facchini della logistica, dai braccianti agricoli e dalle occupazioni a scopo abitativo.
E’ da queste soggettività che occorre partire per sviluppare un vero movimento di classe, su basi anticapitaliste e internazionaliste, dunque del tutto autonome da ogni tipo di illusione su (im)possibili deleghe parlamentari e/o inutili scorciatoie elettorali.
In queste ore il DL Sicurezza è stato approvato al Senato; a breve, con ogni probabilità, lo sarà anche anche alla camera e diventerà legge.
Per noi del SI Cobas, da sempre protagonisti di scioperi e picchetti fuori ai magazzini e ai luoghi di lavoro assieme a migliaia di operai immigrati per reclamare migliori condizioni di vita e salariali, si tratta di un attacco senza precedenti.
L’articolo 23, nel prevedere la possibilità del carcere fino a 12 anni per il “reato” di blocco stradale, nonché l’immediata espulsione per gli stranieri che vi prendono parte, condensa e sintetizza il carattere classista, prim’ancora che razzista, di questo governo: dietro la retorica della “sicurezza”, si tende a trasformare in criminali e fuorilegge coloro che alzano la testa e lottano.
In sostanza, si vuol mettere fuorilegge lo strumento dello sciopero nelle forme che davvero fanno paura al padrone, consentendone solo un esercizio limitato e in forme edulcorate, innocue, e quindi inefficaci: non è un caso che tra i primi sostenitori del DL sicurezza e in particolare dell’articolo 23 vi sia Confetra, associazione datoriale maggiormente rappresentativa nella logistica e nota per essere la “ala dura” del fronte padronale, che favorisce e incentiva le forme di sfruttamento e di abuso più brutali nei confronti dei lavoratori, e che da sempre si rifiuta di applicare integralmente i Contratti collettivi nazionali di lavoro nei magazzini (che, tanto per parlare di legalità, in Italia sono formalmente equiparati alla legge).
- Contro le politiche razziste del governo che colpiscono emigranti, rifugiati e immigrati. Per l’unità di lotta tra lavoratori, la piena parità effettiva di condizioni e l’immediata regolarizzazione degli immigrati costretti nella clandestinità e nell’irregolarità;
- Per l’abolizione del DL Sicurezza di Salvini e delle leggi Minniti-Orlando, contro la repressione padronale e statale, per la riconquista della piena agibilità politica e sindacale sui luoghi di lavoro, contro i licenziamenti politici e l’abuso dell'”obbligo di fedeltà” aziendale;
- Per la riconquista di contratti di lavoro nazionali che migliorino la condizione dei lavoratori;
- Per forti aumenti salariali egualitari, sganciati dalla produttività delle imprese;
- Salario medio operaio garantito a precari e disoccupati, finanziato con un prelievo fiscale sulla classe capitalistica e i redditi alti;
- Contro il supersfruttamento e la disoccupazione: per la riduzione drastica e generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario;
- Contro l’oppressione e le discriminazioni di genere: per la piena parità effettiva di condizione tra lavoratori e lavoratrici, per l’unità tra il movimento delle donne e il movimento proletario;
- Contro ogni forma di nazionalismo e/o “sovranismo”: per sviluppare e rafforzare il coordinamento e l’unità di lotta tra i proletari su scala internazionale;
- Contro il montante militarismo e le spese belliche, per il ritiro immediato di tutte le truppe italiane all’estero.
SI Cobas nazionale