Il licenziamento per responsabilità colpose di Mauro, un lavoratore della sede INPS di Roma Monteverde, va annullato in quanto risulta assolutamente sproporzionato e perciò illegittimo.
Il licenziamento di Mauro è soltanto una tragica conseguenza della situazione di smantellamento che si vive all’INPS in questi ultimi anni e del forte inasprimento del codice disciplinare supportato dal consenso dei sindacati collaborazionisti.
Ma se le responsabilità sono colpose e nella condotta tenuta dal lavoratore non si accerta la consapevolezza di venir meno al dovere di correttezza nell’adempimento degli obblighi lavorativi il licenziamento risulta una sanzione assolutamente sproporzionato e quindi illegittima.
Semmai le responsabilità sono da attribuirsi ad esempio a: organizzazione del lavoro assolutamente inefficiente, mancanza di formazione finalizzata all’acquisizione di competenze, stress lavoro-correlato, progressiva carenza di organico, pluriennale blocco del turn over, mancata valorizzazione del personale.
L’Amministrazione da tempo ha la piena responsabilità di non aver trovato alcuna adeguata soluzione alle gravi problematiche sopraelencate.
Troppo spesso si è lasciati da soli a interpretare circolari e messaggi hermes senza la necessaria formazione né punti di riferimento.
E’ inaccettabile un’organizzazione del lavoro che pone a carico dell’ultimo gradino della scala gerarchica tutte le responsabilità e non ne pone nessuna a carico dei dirigenti.
Il lavoratore ha sbagliato! E dove era chi avrebbe avuto il dovere di controllare?
Perché non esistono più meccanismi di controllo che permettano di prevenire gli errori o di correggerli?
Si chiedano risarcimenti milionari ad un lavoratore mentre nulla viene imputato ad un dirigente che guadagna fino a 240.000 euro l’anno?
Dov’è quel benessere organizzativo di cui a livello centrale ci si sciacqua continuamente la bocca?
Le condizioni di lavoro nelle sedi peggiorano progressivamente con livelli di stress mai visti, turni di
sportello massacranti, un’utenza inferocita per la crisi economica e per il mal funzionamento dell’INPS, carichi di lavoro eccessivi e continue pressioni da parte di responsabili e dirigenti di fare sempre più in fretta, di liquidare più pratiche possibili, di rispettare i tempi soglia, etc. etc. e tutto in nome del “dio incentivo”, mentre di fatto ci tagliano i salari con contratti a perdere.
E’ ora di finirla con questa vergogna, è ora che i dirigenti si assumano le proprie responsabilità, è ora che il codice disciplinare venga cambiato e che siano ripristinati meccanismi di controllo che limitano al massimo gli errori e facciano assumere a ciascuno, in base al proprio ruolo, il giusto grado di responsabilità.
Nell’esprimere nuovamente la nostra piena solidarietà a Mauro, ribadiamo che solo con l’unità dal basso dei lavoratori, al di à delle appartenenze sindacali, si potrà fermare la deriva autoritaria a cui si sta assistendo all’INPS ed è per questo che ci impegniamo da subito ad essere al fianco dei lavoratori e a sostenere tutte le iniziative di lotta e mobilitazione che lavoratori e organizzazioni
sindacali vorranno mettere in campo.
Per noi anche nel pubblico impiego: TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI!
2 gennaio 2019
S.I. COBAS Pubblico Impiego