A Pomigliano operai, studenti e disoccupati contestanto il ministro del lavoro Di Maio, che ancora deve dare risposta della mancata realizzazione delle tante promesse fatte sia in campagna elettorale per arraffare voti (specialmente al Sud), sia in qualità di ministro (come il famoso tavolo sul lavoro).
Ennesimo episodio della pesante repressione di stato delle lotte nel Paese, interviene in massa e aggressivamente la polizia, addirittura arrivando a rinchiudere in un cordone di agenti armati in assetto anti-sommossa gli studenti: ovviamente allontana il presidio dalla scuola, la stessa dove il dirigente scolastico ha promesso punizioni esemplari proprio agli studenti che avrebbero protestato.
Il Movimento di Lotta – Disoccupati 7 novembre chiede dove è finita la promessa di un tavolo per il lavoro a Napoli, fatta a novembre, che avrebbe affrontato la loro vertenza ancora senza risposta dalle istituzioni.
I disoccupati autorganizzati hanno studiato per bene cosa sarà il “reddito di cittadinanza” e i suoi vincoli: un dispositivo classista, contro i lavoratori in generale e i disoccupati in particolare.
Da “Collettivo48ohm”:
“Si pongono come il governo del cambiamento, ma la realtà dei lavoratori precari e sfruttati, dei licenziati politici nelle fabbriche, di chi vede il suo già misero salario restringersi sempre più, di studenti a cui chiudere la bocca perché contestano, non cambia.
La retorica nazional-populista di Lega e Cinque Stelle costruisce i nemici esterni (immigrati, Unione Europea) per oscurare le condizioni materiali che lo sfruttamento capitalistico impone.
La risposta alla delegazione di lavoratori e studenti che al termine del presidio hanno incontrato i collaboratori di Di Maio, mentre lui scappava per vie secondarie, è stata univoca: per voi c’è un reddito.
Accontentatevi di questo.
É l’elemosina di Stato che da un lato punta a gettare un pò d’acqua sul fuoco del conflitto sociale e dall’altro a stabilizzare le condizioni di supersfruttamento e precarietà.
Gli sfruttati dovranno quindi accontentarsi di sopravvivere, viene perfino data loro l’opportunità di sopravvivere, mentre i ricchi continuano a riempirsi le tasche e a godere di smisurati privilegi.
Non c’è nessun governo che sappia e possa modificare questi rapporti. Come non potrà farlo nessuna cosiddetta opposizione di sinistra, da Fratoianni ad altri, che ieri pure hanno tentato di inserirsi, in modo decisamente goffo e fuorviante, come sono abituati a fare da decenni, offrendo una rappresentanza parlamentare agli interessi dei soggetti in lotta.
L’incontro e il dialogo istituzionale, l’attesa e la speranza riposte nei provvedimenti governativi, sono uno sbocco in cui le lotte sociali non possono che arenarsi e morire.
La realtà delle condizioni di vita di milioni di operai, precari e disoccupati non cambierà né con questo né con gli altri governi, né con la sinistra che agisce come forza di conservazione dei rapporti di sfruttamento.
Se questi soggetti non cominciano a porsi il problema di come inquadrare un percorso di organizzazione politica indipendente dalla sfera dei rapporti borghesi, non ci sarà alcuna via d’uscita. “
Altri video della contestazione di operai, studenti e disoccupati a Di Maio: