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[PUBBLICO IMPIEGO] Cosa succede all’Inps? No allo smantellamento dell’ente!

DA MOLTE SEDI INPS VIENE LANCIATO UN GRIDO DI ALLARME: NO ALLO SMANTELLAMENTO DELL’INPS!

Continua la mobilitazione all’INPS di Roma Monteverde: cicli di assemblee del personale indette dalla RSU, già dal 7 gennaio, e domani 13 febbraio dalle 8:00 davanti alla sede volantinaggio delle/i lavoratrici/tori per informare l’utenza in merito alla situazione emergenziale che interessa ormai la stragrande maggioranza delle sedi INPS.

Già il 16 gennaio u.s. la RSU ha proclamato lo stato di agitazione delle/i lavoratrici/tori.

Nella relativa nota della RSU (che si allega), tra i motivi della mobilitazione si legge anche: “Provvedimenti disciplinari gravi e sproporzionati rispetto alle presunte violazioni contestate”.

Infatti, all’INPS di Roma Monteverde ad un lavoratore è stata comminata la sanzione disciplinare del licenziamento con preavviso per presunti errori in una tipologia di pratiche.

Diciamo subito che se viene licenziato un lavoratore con la motivazione di aver commesso alcuni presunti errori in buona fede in una specifica tipologia di lavorazione vuol dire che tutte/i le/ lavoratrici/tori dell’INPS rischiano il licenziamento.

Da molte sedi INPS viene lanciato un grido di allarme, nel vuoto… perché ad oggi ignorato dall’Amministrazione: NO ALLO SMANTELLAMENTO DELL’INPS!

Ma cosa succede nelle sedi INPS?

La progressiva carenza di organico diventa ormai insostenibile mentre aumentano gli adempimenti attribuiti ai dipendenti.

Allo sportello il rapporto con il pubblico diventa sempre più difficile.

Le procedure informatiche troppo spesso non funzionano correttamente.

Nessuna soluzione adeguata viene trovata per l’annoso e vergognoso fenomeno del mansionismo.

Manca la necessaria formazione per l’acquisizione delle competenze.

Non viene effettuata una reale valutazione dello stress correlato-lavoro, nel rispetto delle indicazioni dell’INAIL.

La stragrande maggioranza del personale non viene affatto valorizzato anzi subisce un codice disciplinare con sanzioni pesantemente inasprite.

L’Amministrazione non può ignorare la drammatica situazione delle sedi INPS, facendo pagare il prezzo più alto alle/i lavoratici/tori!

Ma quali sono i presunti errori commessi dal lavoratore della sede di Roma Monteverde che hanno determinato il licenziamento con preavviso?

Gli viene contestata l’irregolarità di 44 pratiche – riscatti ex art. 13 L. 1338/62, rendite vitalizie – lavorate dal 2005 al 2015.

Tali pratiche però sono state controllate e sottoscritte da almeno 8 diversi funzionari/dirigenti che si sono succeduti nel corso degli anni.

Come è mai possibile che l’INPS a distanza di anni contesta come irregolari pratiche di cui è stata certificata la regolarità dai funzionari ai quali l’INPS, dietro pagamento di specifica indennità, assegna la responsabilità del controllo, che è stata regolarmente esercitata?

Perché sono state contestate al lavoratore in questione anche pratiche di rendita vitalizia lavorate da altri operatori e cioè quelle dal 2005 al 2010?


E’ evidente allora che ci troviamo di fronte a una falla nell’organizzazione del lavoro se l’Amministrazione si accorge dopo anni che in una sede alcune pratiche di una specifica tipologia, (lavorate nel tempo da diversi operatori/funzionari) sono state elaborate in modo ritenuto non corretto dall’Istituto.

Una falla che certamente non può essere scaricata su chi si trova al più basso gradino della scala gerarchica!

Si chiede che l’Amministrazione faccia chiarezza in merito al licenziamento del lavoratore della sede INPS di Roma Monteverde nell’interesse di tutte/i le/i lavoratrici/tori dell’Istituto.

Un licenziamento che in ogni caso va annullato perché del tutto sproporzionato considerati i contenuti delle contestazioni.

Le responsabilità vanno cercate semmai in un’organizzazione del lavoro da bocciare!

12 febbraio 2019

S.I. COBAS Pubblico Impiego


Per il tramite delle organizzazioni Sindacali DCMR e nazionali

Alla c.a. della dott.ssa Gabriella Di Michele, Direttore generale

Alla c.a. del dott. Guglielmo Loy, presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza Inps

Alla c.a. del dott. Giovanni Di Monde, Direttore Centrale Risorse Umane

Alla c.a. della dott.ssa Rosanna Casella, Direttore della Direzione di coordinamento metropolitano INPS di Roma

Alla c.a. della dott.ssa Maria Grazia Gioia, Direttore della Filiale metropolitana INPS di Roma EUR

E p.c.

Alla c.a. di S.E. il Prefetto di Roma, dott.ssa Paola Basilone

Alla c.a. della Direzione Generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali- Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali

Alla c.a. Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, On. Luigi di Maio

Alla c.a. del Ministro dell’Economia e delle Finanze, prof. Giovanni Tria

Alla c.a. del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Sen. Giulia Bongiorno Agli organi di stampa

Oggetto: proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori dell’Agenzia Complessa INPS di Roma Monteverde.

Si comunica che i lavoratori dell’Agenzia Complessa INPS di Roma Monteverde, non avendo ricevuto, ad oggi, alcuna risposta in merito alle reiterate richieste di aiuto inviate attraverso numerosi comunicati, al termine del primo ciclo di assemblee del personale effettuate dal 07/01/2019 al 16/01/2019, hanno deliberato all’unanimità il conferimento alle RSU di sede di ogni iniziativa sindacale volta alla proclamazione dello stato di agitazione del personale dell’Agenzia Complessa.

I motivi della mobilitazione sindacale sono così riassunti:

1) Condizioni e ritmi di lavoro estenuanti che sicuramente peggioreranno in seguito alle nuove previsioni normative (pensioni quota 100 e reddito di cittadinanza) con conseguente e sottovalutato rischio di natura psico-fisica (in primis stress da lavoro correlato e incolumità fisica degli addetti al front-end e degli operatori addetti alla vigilanza);


2) Continua necessità di interventi delle Forze dell’ordine per sedare le rimostranze dell’utenza insoddisfatta, evitando che possano degenerare in episodi di violenza;

3) Esiguità del personale, decisamente non proporzionale al bacino di utenza ed alla relativa richiesta di prestazioni, che ha inciso notevolmente sul mancato raggiungimento dell’obiettivo speciale e conseguente decurtazione della retribuzione per due anni consecutivi;

4) Silenzio assoluto degli organi di vertice dell’amministrazione INPS, nonostante le numerose richieste inoltrate negli ultimi mesi;

5) Provvedimenti disciplinari gravi e sproporzionati rispetto alle presunte violazioni contestate;

6) Mancanza di trasparenza e di chiarezza sui compiti e sulle mansioni di ogni
lavoratore anche in relazione alle qualifiche ed ai ruoli organizzativi;

7) Preoccupante deficit di indicatori inerenti la rilevazione del c.d. benessere lavorativo (es. fiducia nella possibilità che l’organizzazione abbia la capacità di superare gli aspetti negativi esistenti; fiducia nelle capacità gestionali e professionali della dirigenza).

Alla luce di quanto esposto e delle gravi ricadute che tale situazione sta comportando, si ritiene necessario e doveroso affrontare le problematiche evidenziate con l’apertura “ad horas” di un tavolo di confronto con gli organi competenti, per valutare compiutamente la situazione, addivenendo all’individuazione di soluzioni strutturali, efficienti ed efficaci.

Si precisa che lo stato di agitazione del personale si protrarrà ad oltranza, fino alla ricezione di un reale e concreto segnale da parte degli organi di vertice dell’amministrazione INPS.

Distinti saluti

R.S.U. ROMA MONTEVERDE