8 marzo: già dalle prime ore del mattino, sciopero dei lavoratori della cooperativa Clo nel magazzino Coop del polo logistico di Rivalta Scrivia tra Alessandria e Tortona.
Tantissimi i camions bloccati dal picchetto ai cancelli, con cui gli operai hanno rivendicato innanzitutto il riconoscimento della libertà sindacale di scegliere il S.I. Cobas come propria organizzazione di rappresentanza.
La digos e la polizia – intervenuta con due camionette di agenti armati in assetto antisommossa – hanno prima vanamente cercato di dissuadere i lavoratori dal continuare lo sciopero, con le solite pesanti minacce di denunce e cariche.
Dopodichè, hanno provato a disperdere il picchetto con la forza facendo uso massiccio di lacrimogeni, lanciati indiscriminatamente contro gli scioperanti benché fino a quel momento non si fosse verificato alcun incidente, né dai cancelli né lungo la strada occupata dalla lunga fila dei camions bloccati.
Nonostante il bruciore e la confusione dovuti a tale immotivato lancio di lacrimogeni, i lavoratori hanno resistito compatti e anzi hanno continuato lo sciopero con ancor più determinazione, tra cori contro la Clo (che si vanta di essere una cooperativa che rispetta i suoi soci) e la Coop (campione di quella sinistra opportunista che, a parole, nelle sue pubblicità tutela i lavoratori e l’ambiente ma nei fatti…), oltre i tradizionali “chi tocca uno tocca tutti!” e “sciopero oggi sciopero domani!”.
A causa del fumo dei molti lacrimogeni, l’autista del primo camion bloccato ai cancelli è rimasto intossicato ed è stato portato in ospedale da un’autoambulanza.
Significativamente, per solidarietà o paura questo lavoratore autotrasportatore non voleva salire sul suo automezzo, fermo già da ore; tuttavia, vi è stato costretto dalle forze dell’ordine che, costringendolo poi anche ad accendere il motore, intendevano forse aumentare la pressione sugli scioperanti… inutilmente!
Il picchetto è stato infine sciolto verso mezzogiorno, per dirigersi alla prefettura di Alessandria: qui gli operai hanno spiegato le istanze della loro protesta, informando del grave comportamento antisindacale della Clo (finora gli operai S.I. Cobas hanno ricevuto un centinaio di lettere di contestazione e numerosi provvedimenti disciplinari – addirittura la sospensione dal lavoro per… aver scioperato!) e della dura repressione dello sciopero dal magazzino Coop di Rivalta Scrivia (peraltro svoltosi durante uno sciopero nazionale e in una giornata storica di lotta internazionale – delle donne e del movimento operaio – qual è l’8 marzo).
Gli operai hanno quindi riaffermato la necessità di proseguire nelle proteste finchè Clo e Coop non rispetteranno la loro libertà di scelta e azione sindacale, ovvero riconosceranno il S.I. Cobas come propria legittima organizzazione di rappresentanza.
La prefettura ha preso l’impegno di convocare ufficialmente la Clo per discutere delle gravi problematiche nel magazzino, al fine di trovare una soluzione alle istanze poste dagli scioperanti.
Dai cancelli del magazzino Coop, tanti i lavoratori e i solidali che hanno dato solidarietà ai lavoratori Clo in lotta, unendosi allo sciopero o subito dalle 3 o successivamente partecipando al presidio iniziato alle 9.
In particolare, presenti lavoratori (In’s, Tnt, Susa trasporti…) da Alessandria e Tortona, Genova e Torino.
Dopo l’incontro in prefettura, gli operai Clo hanno partecipato alla manifestazione per la giornata della lotta internazionale delle donne, organizzata nel centro di Alessandria dalla rete femminista Nonunadimeno, mentre i compagni e le compagne arrivati da fuori provincia sono rientrati per partecipare alle manifestazioni di lotta nelle loro città insieme alle altre lavoratrici e agli altri lavoratori del S.I. Cobas in sciopero.
Mercoledì 13 marzo, alle ore 16,30, di fronte all’Università di Alessandria in via Cavour 84, i lavoratori Clo organizzeranno una conferenza stampa – assemblea pubblica, incontrando giornalisti studenti e cittadinanza, per denunciare la violenza delle forze dell’ordine dal magazzino Coop e l’attacco dello Stato sia ai lavoratori che lottano, sia allo sciopero (non ultimo, con l’approvazione del famigerato “decreto sicurezza”); nonchè per rilanciare la lotta nel loro magazzino e in tutto il polo logistico tortonese contro lo sfruttamento per conquistarsi salario, diritti e dignità.
All’assemblea interverrà anche il professore Marco Revelli; lavoratori, studenti, disoccupati, studenti e tutti i cittadini dell’alessandrino e del tortonese sono caldamente invitati a partecipare, per dare solidarietà alla lotta degli operai Clo e organizzare insieme le prossime iniziative di protesta, tanto nel polo logistico quanto in città.
Qui sotto, il link all’evento facebook dell’iniziativa del 13 marzo: