Cosa c’entrano il governo del generale Al Sisi e l’ambasciata egiziana con la lotta dei lavoratori della logistica Zara?
A Roma e a Milano i lavoratori sono finalmente tornati al lavoro dopo una vertenza lunga e complicata, in cui 3 lavoratori sono addirittura stati colpiti dai taser delle guardie giurate.
Soprattutto, a gestire i magazzini è un consorzio di più cooperative che lavorano solo per Zara e che hanno sede nello stesso studio legale milanese.
Una parte consistente dei lavoratori è egiziana e quindi ci si è messa di mezzo l’ambasciata, sollecitata dal governo di quel paese e proponendo una scrittura privata: innalzamento della qualifica e della paga oraria e riconoscimento di 3 mila euro a testa di arretrati in cambio della fine dello sciopero.
Si Cobas e anche Filt Cgil non firmeranno però la conciliazione e continueranno a lottare:
“Si sta giocando col fuoco, le cooperative non potranno mai pagare gli arretrati visto che il totale ammonterebbe a milioni e milioni di euro. C’è rischio di un problema sociale e di ordine pubblico“.
Il governo di Al Sisi intanto canta vittoria sulla stampa egiziana…S