Il 23 marzo, lavoratori dell’inceneritore di Acerra (NA) hanno bloccato i camion dell’inceneritore protestando dai cancelli.
La protesta, organizzata dai lavoratori insieme ai sindacati S.I. Cobas e Cub, manifesta la contrarietà all’apertura della 4° linea annunciata qualche giorno fa dal presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, per bruciare ancora più rifiuti, nonostante il già altissimo inquinamento della zona.
I lavoratori hanno manifestato per denunciare sia la loro contradditoria condizione di lavoro (da lavoratori qualificati si ritrovano a “raccattare e bruciare qualunque monnezza mischiando tutto insieme”), sia lo stato di grave crisi sociale e ambientale in cui da tempo versano i territori dell’aversano e del napoletano, con mortali conseguenze prima di tutto per i lavoratori e le loro famiglie, ovvero la classe meno possibilitata a difendersi (stile di vita salutare, migliore ubicazione della abitazioni…) e curarsi (se e come la malattia contratta lo permette).
In particolare, con la protesta contro l’apertura di una ulteriore linea di incenerimento rifiuti, i lavoratori denunciano la non volontà delle amministrazioni locali di risolvere alla radice il problema dei rifiuti, limitandosi a raccoglierne e bruciarne sempre di più (con evidenti, gravi ripercussioni sulla salute pubblica e il territorio) per “far sembrare Napoli e il napoletano più puliti”, mentre in realtà bisognerebbe attuare una politica di gestione dei rifiuti radicalmente diversa: almeno prevedendo un incremento della raccolta differenziata, per ora ferma al palo nonostante gli ingenti investimenti di denaro pubblico in appalti poco chiari e comunque affidati ad aziende palesemente inefficienti.