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[FCA] Pomigliano: il 12/4 sciopero dei lavoratori, per solidarietà all’operaio Fiom licenziato Giovanni Balzano e contro i sabati lavorativi

FCA Pomigliano: anche oggi, volantino diffuso agli ingressi con gli operai del S.I. COBAS FCA.

Cambiano le turnazioni, aumentano i ritmi, si abbassano i salari.

Si licenziano gli operai ribelli.

Contro i licenziamenti e il sabato di lavoro, SCIOPERIAMO!

Abbiamo subito la forza dell’avversario nello sciopero del reparto stampaggio.

Siamo arretrati, ci siamo disorganizzati, lo sciopero si è fermato.

La FIAT-FCA è andata a fondo, ha colpito duramente, ha approfittato della nostra debolezza.

E continua a colpire.

Un turno ha tenuto il campo dello sciopero.

Un turno intero si è arreso prima di battersi, un altro turno non è stato compatto.

Gli stessi che dovevano comandare il gioco si sono dimostrati insicuri.

L’avversario ne ha approfittato.

Ha cominciato a lavorarci ai fianchi con le minacce, le telefonate ad uomo, i provvedimenti disciplinari, la mobilitazione dei vigilanti, tutto concordato con i sindacalisti ricottari, fuori e dentro la fabbrica.

Nel campo avversario tutti hanno fatto squadra.

Noi no.

La FIAT-FCA continua a colpire anche dopo che ha vinto: vuole eliminare dalla nostra testa anche l’idea della ribellione.

Gli elementi più combattivi tra noi sono sotto pressione.

Quelli che per la FIAT sono i più pericolosi, vengono messi definitivamente fuori combattimento.

NEI REPARTI SI FESTEGGIA L’EFFICIENZA CON SPUMANTE E PASTICCINI…

IL TUTTO SULLA PELLE DEGLI OPERAI CON LICENZIAMENTI , SFRUTTAMENTO E CASSAINTEGRAZIONE!

Giovanni Balzano, iscritto alla FIOM, è stato licenziato.

È uno di quelli che non si piegavano.

Nonostante l’isolamento costruito intorno a lui, la debolezza degli operai, lo strapotere dell’azienda, Giovanni non ha piegato la testa e ha risposto sempre a muso duro.

La FIAT-FCA gli ha costruito intorno i motivi per sbatterlo fuori.

Una postazione senza testimoni, un macchinario difettoso su cui non si poteva assicurare la produzione, l’attenzione pressante dei capi, un clima pesante intorno.

Tutto per farlo crollare.

Nonostante questo ha resistito, ma isolato e senza tutele, alla fine ha dovuto soccombere.

Qual è il messaggio?

Chi si ribella ai ritmi frenetici di lavoro, alle pause limitate, al sabato di lavoro praticamente gratis, ai pochi soldi che ci danno, è fuori dallo stabilimento.

Si colpiscono i compagni che hanno il coraggio di parlare per educare alla sottomissione tutti gli altri.

Al padrone interessa solo fare soldi e noi siamo lo strumento per farli.

Noi ci consumiamo con un lavoro sempre più pesante per quattro soldi e loro fanno la bella vita senza lavorare.

Festeggiano quando possono produrre le stesse auto, o anche di più, riducendo il numero di operai che lavorano sulle linee.

E’ un grande risultato quando aumenta la produttività del lavoro perché per loro significa più profitti.

Per noi invece significa peggiori condizioni di lavoro, più produzione con gli stessi soldi, aumento degli infortuni e degli incidenti.

Più la situazione migliora per loro e più peggiora per noi.

Per questo motivo lo sciopero fa paura.

Se ci fermiamo noi finisce “a zizzanell” e questo è il male peggiore che gli possa succedere.

La nostra forza è nel collettivo: se siamo isolati ci colpiscono, ma se siamo una massa unita in movimento, che avanza e non arretra, non possono colpire tutti.

Dobbiamo difendere Giovanni Balzano!

Dobbiamo riprendere la lotta contro il lavoro gratis di sabato e domenica!

IL S.I. COBAS proclama lo sciopero per sabato 12 aprile per tutti i turni di lavoro, ma non pensiamo che la lotta sia monopolio di un’unica organizzazione e invitiamo tutti gli operai e le organizzazioni sindacali che non sono asservite alla FIAT-FCA, a scioperare contro il licenziamento di Giovanni Balzano e contro il lavoro di sabato.

S.I. COBAS FCA