Solidarietà con i militanti curdi in sciopero della fame
Dal 21 marzo scorso circa 7 mila curdi in diversi paesi, tra cui l’Italia, stanno facendo lo sciopero della fame per protesta contro la carcerazione in massimo isolamento in cui è tenuto da 20 anni il leader del PKK Abdullah Oçalan nell’isola prigione di Imrali.
L’Esecutivo Nazionale del SI Cobas esprime la propria solidarietà con gli attivisti che hanno intrapreso questa forma di lotta, e sostiene la richiesta della liberazione di Oçalan e degli altri detenuti politici curdi.
Denunciamo lo stato di oppressione in cui la popolazione curda è tenuta dal governo turco (dall’attuale governo confessionale islamico come dai precedenti governi “laici”), la dura repressione di ogni moto o attività per garantire anche solo una maggiore autonomia a queste popolazioni, e l’intervento militare turco in Siria, volto a impedire ogni forma di autogoverno dei curdi di Siria.
Milioni di proletari curdi sono emigrati verso le città della Turchia occidentale perché cacciati dalle loro terre e in cerca di lavoro.
Essi costituiscono lo strato inferiore del proletariato della Turchia, spesso sfruttati in lavori pesanti e nocivi, con bassi salari e privi di diritti.
Anche a loro va la solidarietà di classe del SI Cobas, sindacato che organizza insieme lavoratori italiani e immigrati da decine di paesi del mondo, e l’auspicio che i lavoratori turchi e curdi lottino insieme per difendere le loro condizioni contro il capitale turco, le multinazionali e il governo che li rappresenta, per la parità di diritti e per una società senza oppressione.
Libertà per tutti i prigionieri politici!
Per l’autodeterminazione del popolo curdo!
Milano, 6 maggio 2019
Esecutivo Nazionale SI Cobas