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[PUBBLICOIMPIEGO] Inps: il licenziamento del lavoratore della sede Roma Monteverde va annullato!

L’INPS DEVE FARE CHIAREZZA IN MERITO AL LICENZIAMENTO DI UN LAVORATORE DELLA SEDE DI ROMA MONTEVERDE!

RIBADIAMO CON FORZA CHE PER NOI DEL S.I. COBAS IL LICENZIAMENTO DEL LAVORATORE DELLA SEDE DI ROMA MONTEVERDE È ILLEGITTIMO E VA ANNULLATO!

Il lavoratore è stato licenziato per presunti errori in alcune pratiche che sono state controllate, ritenute corrette e firmate da responsabili di ufficio/direttori di sede.

Come mai nessuna sanzione disciplinare è stata erogata nei confronti di tali responsabili di ufficio/direttori di sede?

Forse risulta più facile licenziare tale lavoratore, trasformandolo in “capro espiatorio”, piuttosto che intaccare equilibri politico-sindacali coinvolgendo responsabili di ufficio/direttori di sede?

La RSU di Roma Monteverde dopo aver appreso che era stato notificato ad un lavoratore della sede il licenziamento con preavviso (di 4 mesi) ha convocato un’assemblea per il giorno 5/12/2018.

A tale assemblea, come riportato nel relativo verbale, hanno partecipato tutte le organizzazioni sindacali invitate (CGIL, CISL, UIL e USB), che avrebbero dovuto intervenire in merito alla vicenda.

PERCHÉ NON LO HANNO FATTO?

(Oltre a due precedenti comunicati della USB INPS Lazio dopo l’assemblea del 5/12/2018 risulta soltanto un accenno alla vicenda in un comunicato della USB INPS.)

PERCHÉ NON HANNO CHIESTO ALL’AMMINISTRAZIONE DI RIVEDERE UNA SANZIONE ASSOLUTAMENTE SPROPORZIONATA RISPETTO ALLE PRESUNTE VIOLAZIONI COMMESSE?

PERCHE’ QUESTO SILENZIO?

Sono state considerate irregolari 44 pratiche, di una specifica tipologia (rendite vitalizie, cioè riscatti ex art. 13 L. 1338/1962), lavorate dal 2005 al 2015.

Tutte queste pratiche riportano la firma di responsabili di ufficio/direttori di sede succedutisi negli anni e che, come previsto dai sistemi di controllo regolamentati dalle norme interne all’Istituto (Circolari Inps n.188/2001, n.102/2009, n.178/2003) e come indicato nelle relazioni ispettive della Direzione Centrale Ispettorato, hanno attestato la regolarità e la correttezza delle relative lavorazioni.

Tra le 44 pratiche contestate ci sono alcune lavorate da altri operatori, in particolare quelle che vanno dal 2005 al 2010.

In ogni caso anche queste pratiche riportano la firma di responsabili di ufficio/direttori di sede incaricati ad esercitare la prevista attività di controllo.

Per queste 44 pratiche non è stata erogata alcuna sanzione nei confronti di responsabili di ufficio/direttori di sede, ai quali, come previsto dalle Circolari INPS sopra indicate, viene assegnata la responsabilità del procedimento e del provvedimento e l’onere di garantire la correttezza della lavorazioni.

MA ALLORA SE L’INPS, COME È EVIDENTE, RITIENE CORRETTO L’OPERATO DI RESPONSABILI DI UFFICIO/DIRETTORI DI SEDE CHE HANNO FIRMATO LE 44 PRATICHE, HANNO ESERCITATO LA FUNZIONE DI CONTROLLO A LORO AFFIDATA ED HANNO EMANATO IL RELATIVO PROVVEDIMENTO AMMINISTRATIVO (CHE IMPEGNA L’ISTITUTO VERSO L’ESTERNO) NON PUÒ SANZIONARE E ADDIRITTURA LICENZIARE IL LAVORATORE CHE NE HA
CURATO L’ISTRUTTORIA.

Si sta assistendo, purtroppo nel più assoluto silenzio, ad una situazione assolutamente assurda in cui una stessa pratica si ritiene elaborata in modo corretto da responsabili d’ufficio/direttori di sede ma allo stesso tempo viene ritenuta elaborata in modo irregolare dall’operatore.

E’ ASSOLUTAMENTE INACCETTABILE CHE SI VOGLIANO ADDOSSARE ESCLUSIVAMENTE TUTTE LE RESPONSABILITÀ ALL’ANELLO PIÙ DEBOLE DI TUTTO IL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO,

IGNORANDO CHE LE CONDIZIONI DI LAVORO ALL’INTERNO DELLE SEDI INPS PEGGIORANO PROGRESSIVAMENTE CONSIDERATA LA PROGRESSIVA ED INSOSTENIBILE CARENZA DI PERSONALE.

L’Amministrazione, inoltre, ha disposto come termine finale del preavviso di licenziamento del lavoratore della sede di Roma Monteverde il 31 marzo 2019 senza considerare le sue assenze effettuate durante i 4 mesi di preavviso per malattia, permessi (tra cui per legge 104) e ferie.

Ma perché non ne è stata posticipata la scadenza (come prevede anche l’ARAN)?

Perché questa sorta di accanimento nei confronti del lavoratore?

Perchè privarlo da aprile della retribuzione creando ulteriore grave disagio a lui e alla sua famiglia in attesa che il giudice del lavoro si pronunci?

In una nota (che si allega) inviata dal S.I. COBAS nei giorni scorsi al nuovo Presidente dell’INPS tra l’altro è stato sottolineato quanto segue: “Si chiede nuovamente che venga annullato il licenziamento disposto nei confronti di un lavoratore della sede INPS di Roma Monteverde, precisando che a tale lavoratore vengono contestati presunti errori in una specifica lavorazione di pratiche, che risultano controllate, ritenute corrette e firmate da funzionari/dirigenti preposti a tale adempimento.”

NON SAPPIAMO SE IL NUOVO PRESIDENTE DELL’INPS RISPONDERÀ ALLA NOTA DEL S.I. COBAS MA SIAMO CERTI CHE SE IL NUOVO PRESIDENTE VORRÀ VERAMENTE VALORIZZARE LE/I LAVORATRICI/TORI DELL’INPS DOVRÀ FARE CHIAREZZA IN MERITO A QUANTO SOPRA EVIDENZIATO.

8 maggio 2019,

S.I. COBAS Pubblico Impiego


ALLEGATI

Al Presidente dell’INPS Prof. Pasquale Tridico

La scrivente organizzazioni sindacale sollecita una risposta alla nota allegata del 25 marzo 2019.

In particolare si denuncia la grave situazione emergenziale riscontrabile nella stragrande maggioranza delle sedi INPS, segnalando che:

  • Non viene garantita un’efficace organizzazione del lavoro ed il conseguente necessario benessere organizzativo;
  • Permane l’annoso fenomeno del “mansionismo” relativo a lavoratrici/tori delle aree A e B che svolgono mansioni dell’area C;
  • Viene ingiustificatamente negata la trasparente certificazione di compiti e mansioni di ogni lavoratore anche in relazione a ruoli/qualifiche ricoperti;
  • Non viene prevista una vera ed efficace formazione finalizzata all’acquisizione di competenze con il necessario aggiornamento periodico;
  • Non viene applicata pienamente la normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.lgs. 81/2008);

Si denuncia, inoltre, il ricorso frequente a provvedimenti disciplinari gravi e sproporzionati rispetto alle violazioni contestate sottolineando l’urgente
necessità di rivedere un codice disciplinare ingiustificatamente inasprito con
pesanti sanzioni.

Si chiede nuovamente che venga annullato il licenziamento disposto nei confronti di un lavoratore della sede INPS di Roma Monteverde, precisando che a tale lavoratore vengono contestati presunti errori in una specifica lavorazione di pratiche, che risultano controllate, ritenute corrette e firmate da funzionari/dirigenti preposti a tale adempimento.

In attesa di riscontro in merito a quanto sopra evidenziato si porgono cordiali saluti.

2 maggio 2019,

S.I. COBAS Pubblico Impiego

Enzo Perfetto


Al Presidente Prof. Pasquale Tridico
ufficiosegreteria.presidenza@postacert.inps.gov.it

Al Vice Presidente Dott. Adriano Morrone
ufficiosegreteria.presidenza@postacert.inps.gov.it

Al Direttore Generale Dott.ssa Gabriella Di Michele
ufficiosegreteria.direttoregenerale@postacert.inps.gov.it

Al Direttore Centrale risorse umane Dott. Giovanni Di Monde
dc.risorseumane@postacert.inps.gov.it

La scrivente Organizzazione Sindacale chiede che il messaggio hermes n.1008 dell’11/03/2019 (si allega) venga ritirato in quanto le disposizioni ivi contenute, in merito alla lavorazione delle pensioni quota 100, possono determinare reclami e ricorsi da parte dell’utenza per eventuali disservizi in riferimento alla lavorazione di pratiche di diversa tipologia.

Si sollecita un piano straordinario di assunzioni per risolvere in modo adeguato le grave e progressiva carenza di personale a fronte degli adempimenti attribuiti all’INPS.

Considerata un’organizzazione del lavoro rilevatesi all’evidenza fallimentare si esprime netta contrarietà in merito al ricorso allo straordinario che inoltre di fatto aumenterebbe per le/i lavoratrici/tori coinvolte/i il rischio di stress lavoro-correlato.

Il rischio stress lavoro-correlato non risulta ad oggi adeguatamente valutato e gestito nelle sedi INPS, così come disciplinato dal D.lgs. 81/2008.

Si denuncia la grave situazione emergenziale riscontrabile nella stragrande maggioranza delle sedi INPS ed in particole si segnala che:

  • Non viene garantita un’efficace organizzazione del lavoro ed il conseguente necessario benessere organizzativo;
  • Permane l’annoso fenomeno del “mansionismo” relativo a lavoratrici/tori delle aree A e B che svolgono mansioni dell’area C;
  • Viene ingiustificatamente negata la trasparente certificazione di compiti e mansioni di ogni lavoratore anche in relazione a ruoli/qualifiche ricoperti;
  • Non viene prevista una vera ed efficace formazione finalizzata all’acquisizione di competenze con il necessario aggiornamento periodico;
  • Non viene applicata pienamente la normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.lgs. 81/2008).

Si denuncia, inoltre, il ricorso a provvedimenti disciplinari gravi e sproporzionati rispetto alle presunte violazioni contestate e si sottolinea l’urgente necessità di rivedere un codice disciplinare ingiustificatamente inasprito con pesanti sanzioni.

Si chiede, infine, per quanto sopra evidenziato, che venga annullato il licenziamento disposto nei confronti di un lavoratore della sede INPS di Roma Monteverde, precisando che a tale lavoratore vengono contestati presunti errori in una specifica lavorazione di pratiche, che risultano controllate, ritenute corrette e firmate da funzionari/dirigenti preposti a tale adempimento.

In attesa di un esaustivo risconto si porgono distinti saluti.

25 marzo 2019,

S.I. COBAS Pubblico Impiego                                                                   

Cinzia Guarducci / Enzo Perfetto