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[ITALPIZZA] Partita la campagna di pressione in tutta Italia, mentre a Modena continua lo sciopero dei lavoratori S.I. Cobas e continua la repressione di Stato. La Cgil ha subito sospeso l’agitazione: nel 2016 aveva firmato l’accordo che prevedeva il passaggio dal contratto alimentare a quello di pulizie

Campagna di pressione su Italpizza

La vertenza Italpizza scavalca i confini della mera sfera sindacale: gli interessi in gioco non sono solo quelli di un’azienda, ma riguardano gli equilibri di potere del nostro territorio e la capacità dal basso di contrastarli e piegarli al bene comune.

Il modello Italpizza si presenta come il nuovo, agguerrito modello emiliano di sviluppo: graduale sostituzione dei contratti nazionali con i parametri del contratto Multiservizi (che comporta una compressione di circa il 40% dei salari, come succede ad esempio già ai bibliotecari comunali o agli addetti di Hera), radicamento della criminalità organizzata ai più alti livelli economici, tenuta del potere delle grandi centrali cooperative (Legacoop e Confcooperative) e della governance dei partiti che le sostengono, sacrificio di ogni bene comune (ambientale, dei diritti e della dignità) all’altare del massimo profitto, criminalizzazione e repressione violenta delle lotte sindacali e sociali – con l’uso combinato delle intimidazioni mafiose, delle procure e della forza pubblica – in linea con la dottrina Minniti-Salvini.

Dall’altro lato del campo ci siamo noi: le lavoratrici e i lavoratori da ogni angolo del mondo, collettivi, movimenti e comitati civici che lottiamo ogni giorno per il diritto a vivere con dignità e senza paura.

La determinazione e il coraggio dimostrato davanti a quei cancelli, la capacità di non piegarsi davanti alla violenza poliziesca, alle offerte di denaro, alle denunce e agli attentati mafiosi devono essere il nostro modello di sviluppo.

Lo sviluppo di un fronte di lotta sul territorio, per combattere e vincere uniti, proprio a partire da questa vertenza.

Che Italpizza sia la nostra Valsusa.

Chiediamo quindi a tutte le realtà e singol* solidali con questa lotta di farsi nodi della rete di pressione su Italpizza, attraverso i propri canali e con i propri contributi. Scopo della campagna è colpire i marchi e le catene di supermercati che vendono le pizze surgelate prodotte in Via Gherbella 454/a – San Donnino (Modena), sia a marchio Italpizza che con i propri marchi: Coop, Esselunga, Conad, Carrefour, Findus, Selex, Lidl, Pam, Eisman, ecc.

La posta in gioco è alta, ma sappiamo bene che solo uniti si vince: se toccano uno, toccano tutti!



Sito della campagna di pressione su Italpizza: www.scioperoitalpizza.wordpress.com


Giornata di pressione su Italpizza in tutta Italia

Anche a Bologna, all’Ipercoop Centro Lame, boicottare Italpizza è diventato fondamentale e noi abbiamo iniziato a farlo.

Come abbiamo fatto anche ai tempi della lotta in Granarolo, oggi in diverse città d’Italia siamo entrati nelle catene di distribuzione delle Coop per denunciare cosa succede nel famigerato stabilimento di Italpizza a Modena: sfruttamento, oppressione, repressione…

Non compriamo queste pizze farcite col sangue dei lavoratori, finché l’ultimo lavoratore non abbia riconosciuto diritti e dignità!

S.I. Cobas Bologna


Italpizza, sciopero e proteste dei lavoratori: la polizia sgombera con i lacrimogeni, qualche manifestante finisce in ospedale

A Italpizza, azienda modenese leader nella produzione e distribuzione di pizze surgelate, da mesi i lavoratori e le lavoratrici stanno protestando e da una settimana sono in sciopero, incrociando le braccia contro i contratti – che ritengono inadeguati – e le condizioni interne – da migliorare.

I picchetti dai cancelli della fabbrica si sono sussueguiti per mesi, ma negli ultimi giorni con lo sciopero in corso le proteste si sono fatte più organizzate e determinate, al punto da dover resistere anche alle aggressioni sempre più violente delle forze dell’ordine.

Infatti, ogni giorno gli scioperanti sono attaccati con cariche, manganellate e soprattutto gas lacrimogeni.

Inoltre, sempre più frequenti e vergognosi sono i faccia a faccia – spesso duri – tra gli agenti armati (in particolare alcuni particolarmente se non professionalmente provocatori) e gli operai e le operaie che stanno coraggiosamente manifestando per migliorare non solo le proprie condizioni di lavoro e di vita ma quelle di tutti!

Perciò anche oggi, gli operai e le operaie Italpizza son in sciopero picchettando i cancelli della loro fabbrica: chi tocca uno tocca tutti, vogliamo il pane e anche le rose!


Collettivo Guernica e S.I. Cobas modenese questa mattina all’interno del Grand’Emilia di Modena in contemporane a tante altre città per prendere parola contro lo sfruttamento all’interno di Italpizza e sostenere lavoratori e lavoratrici in sciopero. 

La Coop distribuisce prodotti prodotti a forza di cariche di celere e condizioni di lavoro e ricatto inaccettabili!


Protesta contro Italpizza anche a Messina:


NON COMPRARE LE PIZZE ITALPIZZA

Oggi siamo ai Gigli per sostenere la lotta dei lavoratori di Modena.

Da giorni prosegue lo sciopero in una vertenza che va avanti da mesi.

Cosa chiedono?

Il rispetto del contratto nazionale e la fine di turni che arrivano a 16 ore al giorno.

Che risposte hanno ricevuto?

Manganellate e gas lacrimogeni dalla polizia.

Una vicenda vergognosa che ci fa vedere come la ricchezza viene prodotta sulla pelle dei lavoratori.

SOSTENIAMO LO SCIOPERO A ITALPIZZA!

S.I. Cobas Firenze



Ieri mattina alle 2 sono uscito dalla ospedale con questo referto (vedi sotto): costa V e VI fratturata.

Molti altri lavoratori e altre lavoratrici hanno contusioni.

La polizia spara lacrimogeni lanciandoli in aria e facendoli esplodere in faccia agli operai e alle operaie; usano il manganello e i calci contro gli scioperanti, anche se questi rimangono fermi.

E mentre accade tutto questo, la CGIL comunica il ritiro dello stato di agitazione per un presunto incontro.

Il padrone chiama… loro rispondo sull’attenti!

Ricordiamo che nel 2016 fu proprio la CGIL, insieme agli altri due porcellini UIL e CISL, a firmare l’accordo per cui tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici sono passate dal contratto alimentare a quello di pulizia (vedi link sotto).

Ricordo che tutto questo è solo la punta che emerge e che simili accordi li hanno firmati in tutta Modena e in tutto i settori.

È una vergogna!

La storia dei tre porcellini… ormai la conosciamo e saranno i lavoratori a portarli al macello!

Intanto, continua la lotta a Italpizza e nel modenese: chiediamo solidarietà per distruggere un sistema sbagliato, che opprime i lavoratori e le lavoratrici offuscando la realtà coi lacrimogeni e firmando accordi con i manganelli!

Tocca uno tocca tutti!

Un abbraccio,

Un lavoratore del S.I. Cobas



Questo è l’accordo firmato da chi oggi sventola le bandiere, chiedendo quei diritti e quella legalità che loro stessi hanno tolto ai lavoratori e alle lavoratrici firmandolo…

Primo maiale la CGIL, secondo maiale la CISL, terzo maiale la UIL.

Questi sono i fatti e li potete leggere…

E questo è avvenuto in tutto il settore delle carni, delle ceramiche e dell’alimentare a Modena: questi sono fatti provati, non chiacchiere e tre bandiere davanti a Inalca.

Anche a Inalca il passaggio contrattuale l’ha fatto la CGIL, insieme al PD del “caro” Poletti già presidente di Lega Coop e Ministro del lavoro con renzi (Job Act)!

Noi non dimentichiamo!

Un abbraccio, anche oggi siamo davanti a Italpizza per dire che tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici devono avere il contratto alimentare.

Se toccano uno toccano tutti!

Un abbraccio,

Un lavoratore S.I. Cobas


La Uil asserisce che è da tempo che lavora per i lavoratori!

Ecco come… firmando la conciliazione con e per i padroni delle cooperative.

Conciliazione di differenze retributive e ore non pagate che per la bellezza di “10 euro in un unica soluzione in contanti al momento della firma”… tomba i lavoratori.

Se questi sono “sindacati”… noi siamo “fascisti”!

È vergognoso che Raffaele Perfetto non venga cacciato dal sindacato dopo queste merdate, ovviamente a meno che l’intera Uil sia complice!

Questi sono i fatti altro che chiacchiere!

Un lavoratore S.I. Cobas


Questa mattina, una delegazione sindacale di lavoratrici dell’Italpizza si è ritrovata per manifestare il propio dissenso in Piazza Grande, alle porte del Municipio.

Il presidio comunicativo ha espresso la propria rabbia verso le istitutizioni cittadine che durante questa campagna elettorale è sempre stata accondiscendente verso gli interessi delle coop, assumendo atteggiamenti denigratori verso chi difende la propria dignità sul posto di lavoro.

Di seguito condividiamo l’intervento di Eleonora, coordinatrice sindacale.

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