Licenziata Dania, lavoratrice e componente della RSU in Publiacqua SpA di Firenze, iscritta al sindacato USB.
Dania è una compagna coraggiosa che ha denunciato lo stato di rischio per la salute dei lavoratori dell’azienda che per il 60% è PUBBLICA. Denuncia fondata e avvalorata dallo sgombero della palazzina Degremont, attuato dalla direzione. Non allarmismo ma atto dovuto che rientra nei compiti basilari dell’azione sindacale teso a garantire la sicurezza sul lavoro. Non allarmismo visto che ben 6 lavoratori sono stati avviati al Pronto Soccorso per difficoltà respiratorie e alla vista per intossicazione da reagenti chimici, una di questi ha avuto una prognosi di 40 giorni. L’azienda responsabile della conduzione degli impianti ha reagito (irresponsabilmente) con il licenziamento in tronco per un post di Dania su Facebook. Una vicenda assurda che sancirebbe la libertà dell’azienda di intossicare e mettere a repentaglio la sicurezza di dipendenti e cittadini.
E’ assolutamente inaccettabile che venga licenziata una lavoratrice per aver legittimamente denunciato la mancata applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Solo in un mondo capovolto, dove il buon senso è una “malattia grave” accadono queste cose. La repressione di chi denuncia è accompagnata da un impressionante drammatico incivile aumento di morti per lavoro.
SOLO DALL’INIZIO DELL’ANNO SONO 851 I “CADUTI” SUL LAVORO.
Il licenziamento di Dania è un “indecente” ammonimento indirizzato a tutto il mondo del lavoro. “Potete solo morire e subire in silenzio … la reputazione dell’azienda prima di tutto, vietato sporcare l’immagine dei creativi che ci narrano di mulini bianchi e cieli sereni”.
Dania come Tullio, Peppe, Lavinia, Giusy, Mauro, gli operai della FCA e tante/i altre/i sono le vittime della repressione da parte di padroni privati e pubblici, che ormai da tempo godono di una “folle” impunità.
Intercedere presso le aziende, invitarle a recedere da misure così liberticide oppure il richiamo ai principi sanciti dalla Costituzione è ormai solo pura illusione! Soltanto la lotta unitaria può determinare un vero cambiamento che vede protagonista la classe lavoratrice!
Lo sciopero generale del 25 ottobre contro i padroni e la manifestazione a Roma del 26 contro i governi cangianti ma sempre antioperai sono scadenze unitarie per tutte le forze che si oppongono alla barbarie del capitalismo. In preparazione della mobilitazione di ottobre il 29 settembre a Napoli si terrà l’assemblea per un fronte politico anticapitalistico.
Tutte le vittime di questo sistema “irrazionale” possono fare fronte comune per gridare: TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI!
18 agosto 2019 S.I. COBAS