PER COMBATTERE L’EPIDEMIA: TAMPONI, PIANO STRAORDINARIO
D’ASSUNZIONI E SBLOCCO DELLE FERIE E CONGEDI!
BASTA MANDARE AL MACELLO MIGLIAIA DI LAVORATORI E LAVORATRICI DELLA SANITÀ!
La tutela della salute degli operatori sanitari ogni giorno che passa si configura come una crisi nella crisi, come un dramma nel dramma.
Il contagio e, purtroppo, i lutti di medici, infermieri e di tutto il personale direttamente coinvolto nell’assistenza dei malati covid-19 è in crescita per il perdurare e l’estensione dell’epidemia.
Si aprono scenari di tristezza.
La retorica rassicurante che la contabilità ufficiale diffonde vorrebbe nascondere una cruda realtà.
Intanto i medici deceduti sono circa 73 e 10.000 gli operatori contagiati.
La parzialità nel fornire una esatta stima è evidente.
I media hanno dato risalto quasi esclusivamente ai medici che hanno perso la vita e viene nascosta la falcidia di operatori che sono più direttamente esposti nelle manovre d’assistenza.
A partire dal rapporto medici-operatori (sanità pubblica) che è di uno a 2,52 è di tutta evidenza che la cruda realtà è (purtroppo) ben altra.
Sarebbe una misura di puro buon senso estendere a tappeto a tutta la popolazione sanitaria i test di positività.
Sia i tamponi, sia il prelievo sierologico (test veloce ed economico) per la ricerca
degli anticorpi.
La ricerca applicata di quest’ultima metodologia sconta più che un limite d’affidabilità, una resistenza politica tesa a coprire le carenze di personale che non si vuole allontanare dalla prima linea.
Si sostiene che questo test fornirebbe un numero elevato di falsi positivi.
In realtà, sarebbero meglio 10 falsi positivi che 1 falso negativo.
Dovendosi la scienza medica fondare sulla prevenzione nulla impedirebbe un ulteriore test ematico e/o il tampone su questi esiti dubbi.
Il buon senso dovrebbe suggerire sui casi dubbi, ancora l’isolamento preventivo per evitare il potenziale contagio e avviare procedure di isolamento e sorveglianza.
Il buon senso eviterebbe di trasformare operatori di prima linea, chiamati a contrastare l’epidemia in vettori di diffusione.
Questa è una visione miope; la battaglia che ci impegnerà nel contrasto all’epidemia sarà di lunga durata.
Questa è una visione miope perché si getta allo sbaraglio, in modo scriteriato, chi deve dispensare cure e salute.
Questo patrimonio di risorse umane di medici, infermieri, OSS ecc. è sacrificato sull’altare dei calcoli economici.
Si largheggia nel sostenere banche e imprese mentre solo le briciole vanno a finanziare la sanità.
Solo arruolando nuovo personale si potrebbe dare respiro agli “eroi” che non liberamente hanno scelto di immolarsi.
Solo con un piano straordinario di assunzioni – attivazione dello scorrimento
delle graduatorie degli idonei e la stabilizzazione di tutti i precari della sanità – si possono scongiurare lutti e sofferenze.
Solo assicurando il ricambio di forze si potranno abbattere turni di lavoro
massacranti, e assicurare turni di riposo e ferie (bloccate).
I nodi di una sanità massacrata di ieri si sommano ai nodi dell’oggi.
Non possiamo accettare impavidamente questa situazione; ne va della nostra vita.
E’ TEMPO CHE SI SIA EROI DELLE NOSTRE FAMIGLIE, DEI NOSTRI
COMPAGNI, DELLA NOSTRA CLASSE. NON SIAMO CARNE DA MACELLO!
S.I. Cobas