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[TORINO] Paghino i ricchi! 6 giugno protesta a Porta Palazzo: noi la vostra crisi non la paghiamo

PORTA PALAZZO – ore 10, Torre dell’Orologio – PROTESTIAMO

Regione Piemonte, Comune e Inps
devono prendersi l’impegno di
ADOTTARE URGENTEMENTE MISURE per LAVORATORI
e FAMIGLIE in GRAVI CONDIZIONI ECONOMICHE
ATTIVARE URGENTEMENTE
(senza burocrazia, elemosine e prese in giro)

– politiche di sostegno al reddito per famiglie in difficoltà
– pagamento immediato della cassa integrazione
– garanzia del salario e del reddito a chi ha perso il lavoro
– sospensione affitto, mutui e bollette per chi non ha soldi
– piano di sanità che garantisca la salute a tutti

CHIEDIAMO SUBITO INCONTRO A
MUNICIPIO e REGIONE PIEMONTE

PAGHINO I RICCHI

PER UN PATTO DI AZIONE e di LOTTA

Noi lavoratori della logistica considerati carne da macello, con le nostre vite considerate un’inevitabile costo da pagare; noi addetti alla sanità, infermiere, infermieri e medici diventati “eroi” nel momento stesso in cui venivamo mandati al massacro; noi lavoratori immigrati delle campagne sfruttati e sottopagati; noi addetti alle pulizie; noi operai di fabbrica trattati al pari delle macchine con
cui lavoriamo in catena di montaggio; noi lavoratori del turismo e dello spettacolo, senza lavoro e senza salario; noi insegnanti e supplenti precari; noi disoccupati, intermittenti, precari e a nero dai mille lavori e contratti, spremuti come limoni nei mille rivoli del decentramento della produzione capitalista e costretti a
sopravvivere con paghe da fame; noi donne proletarie discriminate per il loro genere; noi rider che incontrate sulle nostre biciclette per portarvi a casa il cibo; noi studenti di scuole squalificate e senza futuro abbiamo deciso di prendere in mano le sorti delle nostre vite, con la consapevolezza che i nostri interessi immediati e futuri sono contrapposti e incompatibili agli interessi di chi ci sfrutta e di chi
ci governa.

Abbiamo compreso insieme che è necessario ripartire con la lotta proprio dai nostri bisogni materiali indicando però anche l’immaginario di un nuovo tipo di società possibile, necessaria e indispensabile per il loro completo soddisfacimento: una società libera dal capitalismo e dalle sue logiche di miseria e di sfruttamento

Facciamo appello a tutte le realtà sociali, sindacali e politiche che condividono questa necessità, e ai singoli proletari stanchi di sfogare la propria rabbia solo sui social virtuali, a partecipare in massa alla giornata del 6 giugno e ai prossimi appuntamenti del

PATTO D’AZIONE E DI LOTTA

1. I costi della pandemia siano pagati dai padroni, a partire da una patrimoniale del 10% sul 10% più ricco della popolazione al fine di recuperare almeno 400 miliardi di euro;

2. Diritto di stare a casa a salario pieno fino al termine della pandemia, per tutti i lavoratori e le lavoratrici operanti in settori e servizi non essenziali: la nostra salute vale più dei loro profitti;

3. Prevenzione straordinaria, con garanzia del tampone per tutti i proletari, a partire da quelli obbligati a lavorare in queste settimane soprattutto la popolazione sanitaria;

4. Piano di assunzione di nuovo personale sanitario: scorrimento degli idonei e delle idonee nelle graduatorie pubbliche e stabilizzazione dei precari e delle precarie, per garantire anche l’abbattimento dei turni di lavoro e le ferie bloccate;

5. Immediata estensione del Reddito di Cittadinanza. Senza vincoli e con un aumento degli importi tale da garantire a tutti un salario e un reddito per poter campare e nella prospettiva della riduzione drastica e generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario, affinché possano “lavorare tutti e lavorare meno”;

6. Garantire la libertà di sciopero e l’agibilità sindacale, contrastando concretamente i divieti delle questure, dei prefetti e della Commissione di garanzia sugli scioperi: fino a quando si lavora si ha il diritto di svolgere attività sindacale e di scioperare;

7. Regolarizzazione e sanatoria per tutti gli immigrati, a partire dalle migliaia di “irregolari” del settore bracciantile: permessi di soggiorno, documenti anagrafici e riconoscimento pieno del per tutti gli immigrati; garanzia di reddito e di salario, diritto all’abitare e assistenza sanitaria; per la chiusura dei CPR e la riapertura dei
porti;

8. Requisizione immediata di tutte le cliniche private, anche oltre l’emergenza, e di tutte le strutture per ricostruire tutti i servizi sanitari territoriali distrutti; contro la mercificazione della salute, per un servizio sanitario unico, universale, efficiente e
gratuito;

9. Blocco immediato degli affitti e dei mutui sulla prima casa, così come di tutte le utenze (luce, acqua, gas, internet) e blocco a tempo indeterminato degli sgomberi per tutte le occupazioni a scopo abitativo;

10. Revoca delle misure restrittive – a conclusione dell’emergenza – per reprimere scioperi, mobilitazioni e manifestazioni; contro i Decreti-sicurezza e contro ogni ipotesi di militarizzazione ulteriore dei territori e dei luoghi di lavoro;

11. Revoca di qualsiasi progetto di “Autonomia differenziata”. Che si dimostra essere una penalizzazione per i proletari ei lavoratori del Sud, che replica il fallimentare modello di gestione regionale ed ha contribuito all’emergenza odierna;

12. Drastico taglio alle spese militari (un F35 equivale a 7113 respiratori) e alle grandi opere inutili e dannose (quali TAV, TAP, Muos)

13. Amnistia e misure alternative per garantire la salute di tutti i detenuti e di tutte le detenute;