Le vite che non contano: anche nei ghetti vogliamo respirare!
Rest in Power Mohammed.
Mohammed è morto stamattina all’alba, carbonizzato in una baracca nei pressi di Borgo Mezzanone (FG), come tanti suoi fratelli e sorelle prima di lui.
Come tanti altri, è morto di razzismo e di sfruttamento.
Nei ghetti, come alle frontiere o nei magazzini della logistica, non si respira, ma chi si ribella riceve repressione e botte, come è successo da Oulx a Peschiera Borromeo.
Che la nostra rabbia si unisca a quella che infiamma le strade, le centrali di polizia, le carceri, che abbatte i simboli del potere, negli Stati Uniti e in ogni angolo del mondo dove ci soffocano.
Nessuna giustizia, nessuna pace.
Comitato Campagne in Lotta