Lo spettacolo è finito
Ieri in piazza con i lavoratori e lavoratrici dello spettacolo e della cultura, che dal 18 maggio provavano in tutti i modi a farsi sentire.
Ci voleva proprio, dopo tanti appuntamenti territoriali che in maniera autorganizzata questo movimento ha costruito tra centinaia di piattaforme diverse e azioni concordate sui territori.
Era necessario un momento nazionale sotto al Ministero portando rabbia e determinazione.
Era necessario avvicinarsi al Ministero del Lavoro a Roma visto che, nonostante le manifestazioni in tutra Italia fuori le Prefetture, nessuna risposta è stata data a questi lavoratori che rappresentano oltre 400.000 operatori del settore.
Un settore vastissimo, fatto di mestieri diversissimi tra loro ma che costruiscono lo stesso settore industriale dello spettacolo.
Eravamo in piazza per supportare la loro lotta e per stare insieme a quei lavoratori che hanno chiesto il nostro supporto e che vorranno utilizzare il SiCobas come uno degli strumenti per sostenere la loro lotta e la loro piattaforma incentrata su:
1) Riforma dell’intermittenza e del sistema contributivo
2) Un salario che gli consenta di non morire di fame fino a che il settore non si rimette in moto per tutti (anche quando si sarà rimesso in moto, non più come era prima)
3) Avere diritto a malattia, congedi parentali, giusti salari, applicazione dei contratti collettivi, rivisti rispetto agli attuali.
Tutte misure necessarie per uscire dalla forma di precarietà perenne.
Bene hanno fatto quindi a forzare tentando di muoversi in corteo quei lavoratori che hanno ben capito che non basterà qualche manifestazione e presidio per ottenere risposte dopo che per mesi sono stati abbandonati senza nessuna misura di sostegno.
In tanti hanno provato a forzare i due blocchi opposti per sfilare tra le vie della città.
Come già avvenuto a Napoli infatti, fuori al Palazzo Reale durante l’inaugurazione del Festival del Teatro, solo mostrando determinazione il movimento dei lavoratori e lavoratrici dello spettacolo ha ottenuto un ulteriore passaggio.
Una delegazione è riuscita ad essere ricevuta per (un passaggio formale ma importante) consegnare direttamente le proprie istanze al Ministero del Lavoro.
Sicuramente servirà altro, servirà un rafforzamento di questo movimento e la capacità di legarsi agli altri settori di lavoratori in lotta.
Per questo oggi partecipiamo all’assemblea nazionale per dare il nostro supporto ed impegno a rafforzare il movimento dei lavoratori e lavoratrici dello spettacolo e della cultura.
È necessario collegare, unire e costruire un assemblea nazionale dei lavoratori e lavoratrici di tutti i settori perché al fronte dei padroni va opposto quello nostro di chi lavora, di chi è sfruttato, di chi non vuole pagare la loro crisi economica, sociale e sanitaria.
28 giugno
S.I. Cobas