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[ALESSANDRIA] “Bluff” di Miliardo Yida: in Prefettura nessuna soluzione per i lavoratori licenziati, inevitabile riapertura stato di agitazione

Comunicato stampa

Alessandria: ennesimo “bluff “di Miliardo Yida, dopo i tavoli di trattativa in Prefettura

Nessuna soluzione per i 20 lavoratori licenziati illegittimamente.

Ora inevitabile la riapertura dello stato di agitazione.

Nel tardo pomeriggio della giornata di ieri, giovedì 9 Luglio, con l’ennesima svolta ad effetto, la Miliardo Yida – azienda che si occupa della movimentazione e ricompattamento del rifiuto plastico – ha fatto saltare il tavolo di trattativa con sindacato e lavoratori, rifiutando la rimessa in discussione dei licenziamenti illegittimi, avvenuti ormai sei mesi fa, nello stabilimento di Pontecurone (AL) e oggetto di una lunga e difficile vertenza.

L’aspetto caricaturale, se non fosse per la situazione drammatica cui sono condannati da mesi questi lavoratori, crediamo ormai sia davanti agli occhi di tutti: dopo un mese di tavoli alla presenza di Prefettura e Ispettorato del lavoro di Alessandria, Miliardo Yida rimette tutto in discussione, sostendendo di non avere alcuna intenzione di reintegrare neanche un lavoratore e proponendo quattro soldi per rinunciare alle impugnative di licenziamento, nonché alla richiesta di migliaia di euro di arretrati accumulati negli anni a causa del mancato rispetto dei contratti collettivi e del pagamento delle maggiorazioni previste.

Posizione singolare se si pensa che:

  • al primo tavolo in Prefettura, a inizio Giugno, la stessa Miliardo rifiuta l’avvio di una discussione in assenza delle ditte fornitrici, non presenti a quel momento al tavolo;
  • al secondo tavolo, sempre in Prefettura, convocato a fine Giugno, le aziende fornitrici non sono in grado di prendere posizione su nulla (licenziamenti effettuati, sospensioni, ecc..) e Miliardo Yida sostiene a questo punto di voler aprire un tavolo alla sola presenza del sindacato per poter affrontare
    il tema dei licenziamenti e sospensioni;
  • al terzo e quarto tavolo – tenuti nelle prime due settimane di Luglio, solo col sindacato – Miliardo Yida, sostiene in ordine che non ci siano le condizioni economiche per reintegrare i lavoratori (peccato che si viene a sapere che proprio in queste settimane ha effettuato 5 assunzioni nuove… altro che crisi!), che riassunzioni e sospensioni eventualmente devono essere disciusse con aziende fornitrici (e allora perché proporre tavolo separato?) e che al massimo si può pensare al pagamento di un paio di mensilità (dopo anni di lavoro in quell’impianto) per togliersi la rogna delle cause e delle impugnative.

Sul piatto cosa resta?

Resta che presso lo stabilimento della Miliardo Yida per anni, tramite il sistema degli appalti e sub – appalti, si é potuto garantire lo sfruttamento dei lavoratori, il mancato riconoscimento delle maggiorazioni contrattuali, il continuo ricorso di contratti a termine, fino ad arrivare al furbesco utilizzo dei licenziamenti per “mancato superamento del periodo di prova” nei confronti di quei lavoratori che per anni hanno sputato sangue dentro quello stabilimento e che hanno provato ad alzare la testa, organizzarsi in un sindacato e rivendicare alcuni elementari diritti: busta paga regolare, stabilizzazione del personale, sicurezza dell’impianto.

Solo la lotta coraggiosa di questi lavoratori é stata in grado di denunciare e far emergere le condizioni di lavoro dentro la Miliardo Yida, spesso le stesse di tanti altri stabilimenti presenti sul territorio alessandrino.

La chiusura delle controparti rispetto le semplici e chiare rivendicazioni dei lavoratori non ci sorprende, né ci spaventa.

Fa capire solo che la lotta va portata avanti e allargata, per riconquistare, alla Miliardo Yida come in altri posti di lavoro, quelle quote di salario e quella dignità che per anni i padroni hanno potuto sottrarci impunemente.

Dopo svariati comunicati, denunce, segnalazioni, tavoli istituzionali, oggi, però, nessuno può dire di non sapere, di non essere informato, di non avere il quadro della situazione, in azienda e sul territorio.

Chi oggi si volta dall’altra parte, lasciando al loro destino questi lavoratori, prende una posizione politica e sindacale, ben chiara e precisa.

Come S.I. Cobas di fronte allo stallo emerso non possiamo che fare quello che facciamo tutti i giorni: sostenere i lavoratori, organizzarsi con loro e riprendere con ancor più forza ed entusiasmo la lotta, partendo dalla riapertura effettiva e immediata dello stato di agitazione e sciopero alla Miliardo Yida.

Solo la lotta paga!

Alessandria, 10 Luglio 2020

Coordinamento provinciale S.I. Cobas Alessandria