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[SANITÀ] Report della riunione di Napoli del 18 luglio per l’unità di azione dei lavoratori e delle lavoratrici

Report della riunione di Napoli del 18 Luglio

Proseguono su tutto il territorio nazionale gli incontri sulla sanità.

Dopo la riunione di Milano delegati e lavoratori della sanità si sono incontrati a Napoli.

Grazie alla costituzione dei cobas sanità di Napoli e della Calabria questa è la prima riunione di coordinamento che si tiene al sud.

A seguito della crisi Covid-19 molti operatori hanno dovuto riflettere sulla loro condizione ed è da questa situazione di rottura sociale cresciuto il bisogno di sviluppare una rete di nuclei locali dotati di una visione almeno nazionale per condurre una battaglia in difesa della sanità pubblica.

La difesa o meglio la riaffermazione di una sanità pubblica ed universale (oggi ne resta solo un simulacro) ha di per sé un carattere sociale perché il tema della salute coinvolge direttamente la popolazione almeno quella fetta della popolazione che non può accedere ai centri ospedalieri di eccellenza e quindi privati o perché la rete territoriale di fatto non esiste.

Alla riunione, sono presenti anche compagni di altre organizzazione che hanno condiviso la necessità di dare vita ad un “patto d’azione” per un fronte anticapitalista.

Questi incontri territoriali hanno, tra le altre cose, il significato di dare attuazione pratica al “patto d’azione”.

Dopo l’unità assembleare, che è solo un primo passaggio, è necessario sviluppare livelli di intervento organizzato a livello sociale e tra gli operatori della sanità.

L’intervento sugli strati profondi della società deve configurarsi come il vero terreno di intervento per andare oltre quella sommatoria di “presunte” avanguardie
chiuse nel ciclo assemblee-manifestazioni.

Questo parlarsi tra iniziati della politica lascia scoperto l’intervento prettamente sindacale ed hanno buon gioco le organizzazioni sindacali di regime di mantenere il controllo totale.

Con l’emergenza epidemica la centralità della sanità si è imposta e ha generato anche un certo fermento sociale che se lasciato a se stesso è facilmente metabolizzato e riassorbito dalle organizzazioni che hanno il compito di tenere sotto controllo i lavoratori.

I maestri della demagogia e dell’opportunismo non possono essere contrastati a parole, non basta denunciarne il ruolo di supporto al padronato pubblico e privato, occorre una contrapposizione organizzata.

Le esperienze positive dei comitati spontanei, illustrate da diversi compagni, che di volta in volta si costituiscono sono una manifestazione di risveglio e di indipendenza di classe.

Sono una risorsa da cui attingere energie per promuovere livelli di organizzazione più avanzati.

Pur nel salutare con favore queste attività non si può non considerare come un limite la frammentazione delle energie e dei soggetti che hanno maturato coscienza di classe nei comitati di lotta e in organizzazioni di base.

Questo livello non è una soluzione in grado di contrapporsi ad un attacco che trova le cause di fondo nel sistema di organizzazione del lavoro capitalistico che piega anche la sanità alla guerra di concorrenza.

La borghesia con sempre più ferocia, sull’altare dei suoi interessi di classe, sta portando alla liquidazione dell’idea stessa di salute come un bene sociale ed universale.

La stessa idea di welfare sembra essere abbandonata da quell’area politico e sindacali che si richiamo al riformismo.

Queste correnti di riformismo sociale da tempo non producono più né riforme né conflitto.

Questo riformismo aveva fatto della tutele sociale “dalla culla alla bara”, (questo concetto è stato richiamato più volte nel dibattito), una ideologia ed una pratica di intervento oggi si riduce ad una suggestione del passato che vogliono seppellire.

Gli stessi oggi sono i promotori: del welfare aziendale (negazione del welfare) che va ad allargare la forbice tra occupati e disoccupati, permettono il dilagare di project financing che sono appalti moltiplicati per cento a favore dei gruppi privati che diventano padroni delle stesse strutture ospedaliere, la difesa dai rischi lavorativi un compito di base del sindacato lo hanno appaltato alle assicurazioni e ne sono addirittura il terminale che promuove, come alla coop, il due per uno, tessera + assicurazione.

Questi sono alcuni dei temi discussi a Napoli ma in tutti gli interventi con accenti diversi viene sottolineata la necessità di mettere assieme le forze e dare vita a organismi collettivi che vadano oltre il localismo e alla sigla di appartenenza.

Di fronte all’attacco non solo padronale ma di tutto l’apparato di repressione che nel P.I. ed in particolare per la sanità si attua imponendo interpretazioni arbitrarie del codice etico e della fedeltà aziendale, la difesa unitaria è una necessità.

La maturazione di una omogeneità nella linea di difesa sindacale può essere accelerata dalla attuazione anche tra gli operatori della sanità di un “patto d’azione”.

Un patto d’azione operativo è anche il terreno migliore per superare differenti impostazioni e riferimenti ideologici.

L’esperienza di lotta alla TNT di Peschiera Borromeo è il modello da generalizzare perché ha visto il compattarsi in un fronte unico le diverse anime del movimento operaio e studentesco è tenere viva una lotta che ha assunto una dimensione e risonanza internazionale.

La elaborazione di una controproposta alla piattaforma di rinnovo contrattuale di CGIL CISL UIL è stata illustrata nei suoi passaggi essenziali.

La nostra proposta, che va arricchita e meglio articolata, si accentra su tre rivendicazioni fondamentali:

1) recupero salariale,

2) riduzione dell’orario di lavoro settimanale a 35 ore per favorire la stabilizzazione del precariato (Idonei delle graduatorie e contratti a termine ed atipici,

3) contratto unico di tutti gli operatori della sanità sia pubblica che privata.

Al termine di altre riunioni che si svolgeranno a Firenze, Reggio Emilia e in altre città in via di definizione si sta pensando di indire una assemblea nazionale della sanità in autunno in concomitanza con analoghe iniziative delle altre categorie quali logistica, metal meccanica, turismo, ecc.

S.I. Cobas