L’uomo in foto si chiama Carlo Bonomi ed è il presidente di Confindustria.
Qualche giorno fa, durante l’assemblea degli industriali ha esclamato che l’Italia rischia di diventare il “Sussidistan”, qualora il Governo dovesse continuare ad elargire sussidi destinati alle persone e ai lavoratori in difficoltà.
Bonomi mente sapendo di mentire: sui 100 miliardi di euro che il governo ha utilizzato o vorrebbe utilizzare per contrastare gli effetti del virus, più del 60% dei fondi è stato destinato alle aziende, il 10% ai lavoratori dipendenti e autonomi e il 26% alla cassa integrazione e alle misure di sostegno al reddito.
Il Sussidistan quindi esiste già ed è il paese di Confindustria, un paese che da anni destina miliardi e miliardi alle imprese.
Con una crisi economica così forte, invece di proporre nuove forme di indebitamento, invece di continuare a elargire sussidi alle aziende perché non prendere i soldi dalle tasche del 10% della popolazione più ricca che detiene il 40% della ricchezza nazionale?
Una patrimoniale potrebbe garantire nell’immediato risorse che non dovranno essere ripagate poi, con sudore e sacrifici, da lavoratori e lavoratrici.
Esistono tante soluzioni ai problemi attuali ma continueranno a dirci che si tratta di strade non percorribili perché non vogliono perdere i loro privilegi.
Gli ultimi decreti del governo e le dichiarazioni di Confindustria confermano che anche questa volta i costi della crisi ricadranno su noi lavoratori precari, noi studentesse senza diritti, noi disoccupati, noi lavoratrici sfruttate.
Abbiamo due possibilità: subire in silenzio oppure organizzarsi, unendosi a chi vive un presente misero e ingiusto come il nostro per tentare di ribaltare la situazione e presentare il conto a chi continua ad arricchirsi sulle nostre spalle.
Laboratorio Politico Iskra