La Napoli proletaria oggi in piazza per dare voce a chi non ha niente da perdere.
Nonostante numerose assenze a causa di contagi e quarantene fiduciarie e a dispetto del clima di caccia alle streghe instaurato da Questura e Prefettura all’indomani dei disordini di venerdì notte, la manifestazione indetta da SI Cobas, assemblea dei lavoratori combattivi e Patto d’azione fuori alla sede dell’Unione Industriali di Piazza dei Martiri in concomitanza con la mobilitazione svoltasi in tutte le principali città, è pienamente riuscita.
Dai video circolati in rete è apparso chiaro a chiunque che le centinaia scesi in piazza oggi rappresentano quel pezzo di città composto da operai, disoccupati, licenziati politici, precari e studenti che il prezzo della Crisi-CoviD l’hanno già ampiamente pagato sulla loro pelle e con le loro tasche.
La piazza di oggi ha dato voce alle tante vertenze ed emergenze sociali che lo Stato e i padroni non hanno voluto affrontare negli scorsi anni, e che oggi sono sempre più drammatiche.
Abbiamo fatto il possibile per far si che la rabbia di oggi restasse nei confini della protesta civile e pacifica, anche per non offrire il fianco al terrorismo mediatico di queste ore.
Evidentemente la Questura di Napoli non era di questo avviso e ha utilizzato la nostra piazza per tentare di sfogare le frustrazioni accumulate la sera precedente, caricando a freddo il presidio e malmenando senza motivo una nostra compagna: solo a quel punto il presidio è stato costretto a intervenire per frenare la furia degli uomini in divisa e tutelare i partecipanti e i lavoratori presenti, trasformandosi in un corteo determinato e compatto che ha attraversato l’intero quartiere Chiaia.
Il goffo passo indietro di De Luca sul lockdown regionale e la perenne indecisione del governo sono la dimostrazione che i governanti sono nel panico e non sanno che pesci prendere, ma anche che le piazze di queste ore, pur con i loro limiti e contraddizioni, hanno aperto una faglia profonda nel fronte istituzionale e padronale.
Ma a differenza di altre categorie sociali scese in piazza in questi giorni, il nostro obbiettivo non è la “riapertura”: noi vogliamo che la piena tutela della salute vada di pari passo col rispetto dei diritti e la garanzia del salario per tutti i proletari.
Lo avevamo già chiarito lo scorso 23 maggio e poi ancora il 6 giugno: difesa della salute e garanzia di salario non sono bisogni in contrapposizione tra loro come vorrebbero farci credere i padroni, casomai è vero il contrario.
Chiusure o non chiusure, lockdown o coprifuoco, di Covid si continuerà a morire finché le nostre vite saranno sacrificate sull’altare dei profitti di un manipolo di parassiti: mentre si criminalizza la movida, nessuno osa parlare della mattanza quotidiana e delle migliaia di focolai che scoppiano nelle fabbriche e nei magazzini a causa della totale mancanza di misure di sicurezza dai contagi.
Il collasso del sistema capitalistico rende sempre più necessaria la costruzione di un punto di vista e un piano d’azione degli sfruttati che sia autonomo da tutte le istituzioni e da tutte le frazioni della classe dominante.
Oggi volevano criminalizzarci e schiacciarci, ma hanno avuto l’esito opposto.
Chiusura o non chiusura: vogliamo campare!
Salario garantito e riduzione dell’orario di lavoro, per lavorare tutti e lavorare meno.
La crisi la paghino i padroni: patrimoniale subito, per rilanciare la sanità, la scuola e i trasporti.
Solo la lotta paga.
24 ottobre
SI Cobas Napoli
NAPOLI PROLETARIA
Abbiamo costruito l’appuntamento di oggi con determinazione e convinzione: vogliamo difendere la nostra salute e vogliamo un salario con cui poter campare.
Gli scontri di oggi e quello che sta succedendo a Napoli sono frutto di chi pensa che siamo carne da macello.
Posate i soldi!
Prendiamoli dai grandi patrimoni, dalle spese militari, dalle grandi opere inutili e dannose, dai profitti!
Ci rivediamo Lunedi in piazza!
24 ottobre
Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”
CHI C’ERA IERI A CONFINDUSTRIA?
PERCHÉ MANIFESTAVA?
Video racconto e cronaca della manifestazione di ieri a Confindustria. Insieme ad altre città in Italia (Milano, Roma, Brescia, Viterbo, Torino, Messina, e altre) lavoratori e lavoratrici combattivi, disoccupati, precari, studenti, scendevano in piazza contro chi durante questa crisi sta mettendo il profitto prima della salute.
Una manifestazione distanziata, in sicurezza, fatta da lavoratori e lavoratrici, che lottano con un piano per la ripresa chiaro, e messa a repentaglio da una gestione pericolosa per la salute dell’ordine pubblico.
La crisi scaturita dalla pandemia è grave, il lockdown senza soldi lo sarebbe ancora di più. Abbiamo un piano per la ripresa: prelievo forzoso di 400 miliardi dai più ricchi del paese, potenziamento di trasporti, sanità e istruzione, sostegno al reddito e garanzia del salario pieno.
Non pagheremo noi questa crisi!
Organizziamo e partecipiamo, il cambiamento passa per il te!
25 ottobre
Laboratorio Politico Iskra
https://www.facebook.com/laboratoriopoliticoiskra/videos/1735496433274805