SOLIDARITY WITH INDIAN WORKERS AND FARMERS IN STRUGGLE
In India millions of workers and peasants are fighting against the policies of the Narendra Modi government, aimed at giving big capital full freedom to exploit wage workers and to enrich themselves by deepening the misery among small farmers.
On 26 November, millions of wage workers in the public and private sectors, industry and services have participated in a large strike called by the most important trade unions not submitted to the government, against laws that cancel or restrict important achievements in terms of working time, minimum wage, safety at work, right to organize and strike, and have demonstrated in hundreds of cities.
The demonstrations of workers and public employees were joined by the peasants, fighting for the repeal of the counter-reforms of agriculture, which liberalize the market and the prices of agricultural products, abolishing the minimum support prices and giving free rein to merchants, usurers and large agri-food companies to buy up the products of peasant labour at the lowest prices and then take possession of their land after starving producers.
Hundreds of thousands of farmers, mainly from the state of Punjab, have descended on the capital, New Delhi, on tractors, buses and on horseback.
They did not yield to water cannons, tear gas, charges and arrests, with which they were welcomed by the police.
The peasants overwhelmed the police blocks, marched through the streets of the capital and for over a week they have been blocking three access highways to Delhi with pickets of thousands of people, demanding the withdrawal of the three reform laws.
They have forced the government to open negotiations.
SI Cobas is following with participation these struggles of Indian workers and farmers – together with many hundreds of Indian workers, mostly from Punjab, who are organized in its ranks.
SI Cobas stands alongside Indian workers, the second largest proletariat in the world, fighting for the defence of their working conditions and the right to organise themselves freely.
We are also alongside the peasants fighting against the laws that would aggravate the misery of their masses.
As it also occurred in Italy with the past generations of peasants, many of their children had to emigrate to the cities or abroad in search of a better life as salaried workers.
But everywhere, in India as in Italy, only organisation and struggle can defend us against the same enemy, Capital, which appropriates our work at the lowest possible price, which finds in governments both legislative and police support to exploitation and oppression.
Long live the struggle of workers and poor farmers of India, against the government’s policies!
Workers of the world, unite!
SI Cobas – Italy
SOLIDARIETÀ CON I LAVORATORI E I CONTADINI INDIANI IN LOTTA
In India milioni di lavoratori e di contadini sono in lotta contro le politiche del Governo di Narendra Modi, volte a dare al grande capitale piena libertà di sfruttare i lavoratori salariati e di arricchirsi accentuando la miseria tra i piccoli contadini.
Il 26 novembre milioni di lavoratori salariati del settore pubblico e privato, dell’industria e dei servizi hanno partecipato a un grande sciopero indetto dalle più importanti organizzazioni sindacali non asservite al governo, contro leggi che cancellano o restringono importanti conquiste in materia di orario di lavoro, salario minimo, sicurezza sul lavoro, diritto di organizzazione e di sciopero, e hanno manifestato in centinaia di città.
Alle manifestazioni di operai e pubblici dipendenti si sono unite quelle dei contadini, in lotta per la revoca delle controriforme dell’agricoltura, che liberalizzano il mercato e i prezzi dei prodotti agricoli, abolendo i prezzi minimi all’ammasso e dando mano libera a mercanti, usurai e grandi imprese agroalimentari per appropriarsi dei prodotti del lavoro contadino ai prezzi più bassi e quindi appropriarsi delle loro terre dopo aver ridotto i produttori alla fame.
Centinaia di migliaia di contadini, soprattutto dello stato del Punjab, sono calati sulla capitale New Delhi su trattori, autobus, a dorso di cavallo.
Non si sono lasciati intimidire dagli idranti, dai lacrimogeni, dalle cariche della polizia e dagli arresti con cui sono stati accolti, hanno travolto i blocchi della polizia, hanno dimostrato per le vie della capitale e da oltre una settimana stanno bloccando tre autostrade di accesso a Delhi con presidi di migliaia di persone, chiedendo il ritiro delle tre leggi di riforma.
Hanno costretto il governo ad aprire trattative.
Il SI Cobas segue con partecipazione – insieme alle molte centinaia di lavoratori indiani, in gran parte provenienti dal Punjab, che sono organizzati nelle sue file – queste lotte dei lavoratori e dei contadini indiani.
Il SI Cobas è a fianco dei lavoratori indiani, il secondo proletariato più numeroso del mondo, in lotta per la difesa delle proprie condizioni di lavoro e del diritto a organizzarsi liberamente.
Siamo anche a fianco dei contadini in lotta contro le leggi che aggraverebbero la miseria della gran massa.
Come avvenuto anche in Italia per le scorse generazioni di contadini, molti dei loro
figli sono dovuti emigrare nelle città o all’estero alla ricerca di una vita migliore come lavoratori salariati.
Ma ovunque, in India come in Italia, solo l’organizzazione e la lotta ci può difendere
contro lo stesso nemico, il capitale che si appropria del nostro lavoro al prezzo più basso possibile, che trova nei governi il supporto legislativo e poliziesco allo sfruttamento e all’oppressione.
W la lotta dei lavoratori e dei contadini poveri dell’India, contro le politiche portate avanti dal governo!
Lavoratori di tutto il mondo, uniamoci!
SI Cobas – Italia