Dall’Assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici combattivi in Piemonte un messaggio chiaro: avanti verso lo Sciopero generale del 29 e la Manifestazione nazionale del 30 Gennaio!
L’assemblea ha discusso dell’attività territoriale in Piemonte per costruire lo Sciopero generale del 29 di Gennaio e la Manifestazione nazionale del 30 si è svolta in via telematica lo scorso Sabato 9 Gennaio, con la partecipazione attiva di una cinquantina di persone, tra lavoratori e lavoratrici e realtà di lotta.I compagni del Patto d’Azione Anticapitalista Per un Fronte Unico di Classe, nella relazione introduttiva, hanno illustrato il percorso che sta avanzando a livello nazionale per rispondere all’aggravarsi delle contraddizioni della crisi in corso – senza precedenti del sistema capitalistico e che necessita di una risposta altrettanto forte da parte della classe lavoratrice – sostenendo i “lavoratori e lavoratrici combattivi” considerandoli un elemento di riferimento per tutti i lavoratori, centrale per rafforzare la sinergia di realtà politiche, sociali e sindacali che insieme portano avanti l’azione di ricomposizione della classe lavoratrice.
Nel corso dell’Assemblea si sono susseguiti interventi di lavoratori della logistica, studenti, attivisti di associazioni antirazziste, insegnanti, operai, lavoratori delle telecomunicazioni e militanti di organizzazioni politiche; tutte le proposte hanno individuato un terreno comune, ovvero quello di agire per permettere un allargamento del percorso di lotta a tutte quelle realtà territoriali interessate a non rinchiudersi nell’immobilismo, per proporre al posto della passività l’alternativa della lotta.Le azioni che si metteranno in campo interessano vari ambiti di intervento.
Sul terreno della lotta studentesca, in sostegno allo Sciopero generale del 29 e delle rivendicazioni di una scuola pubblica, gratuita e di qualità.
Per quanto riguarda il lavoro nei quartieri proletari, si vuole sviluppare una particolare attenzione alla condizione dei proletari immigrati che vivono e subiscono il ricatto dei documenti, legando le loro rivendicazioni a quelle dei braccianti agricoli e dei lavoratori della logistica nell’ottica di ampliare il fronte di lotta.
Sulla questione dei documenti, si intende realizzare un incontro tra lavoratori immigrati di vari settori per connettere le esperienze e lotte di chi tutti i giorni vive il doppio ricatto dell’oppressione di classe e del permesso di soggiorno.
Per quanto riguarda gli insegnanti, l’assemblea sosterrà le iniziative di lotta che questi svilupperanno nelle prossime settimane per rispondere in particolare al grave attacco al diritto di sciopero – causa un accordo scellerato firmato da confederali ed associazioni di categoria.
Nel mentre, i facchini e gli autisti della logistica lavoreranno per intercettare sempre più colleghi e colleghe, indirizzandoli verso l’adesione più ampia possibile allo Sciopero generale.
I lavoratori delle telecomunicazioni hanno espresso nell’assemblea i problemi derivanti dallo smart working e dalle condizioni di lavoro fatte di precarietà e bassi salari, e per questo svilupperanno, nelle università, nelle aziende e nei canali di lavoro online azioni per coinvolgere un sempre maggiore numero di colleghi; tutto ciò deve collegarsi con il lavoro di sostegno ai lavoratori della salute e per l’ottenimento di una sanità di qualità, gratuita, pubblica ed universale.
Viene identificata nella giornata del 23 Gennaio la data per la costruzione di una Assemblea pubblica territoriale in preparazione dello Sciopero generale e della Manifestazione nazionale, per coinvolgere sempre più lavoratori, studenti e disoccupati.
Si da, inoltre, l’impegno alla partecipazione all’Assemblea nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici combattivi di Sabato 16, nell’ottica di portare vari contributi per alzare il livello di discussione politica e di prospettiva di lotta.
Ora avanti tutta verso lo sciopero generale del 29 gennaio, consapevoli che la costruzione di un altro mondo, non sarà un pranzo di gala, ma è possibile.
La crisi la devono pagare i padroni, perchè vogliamo il pane ma vogliamo anche le rose.
13 gennaio
S.I. Cobas Torino