GLI RCL (LAVORATORI RIDOTTE CAPACITA’) SULLA CATENA DI MONTAGGIO,
MENTRE I LECCHINI DEI SINDACATI NO:
ORA BASTA!
Partecipiamo in massa allo SCIOPERO GENERALE indetto per Venerdì 29 gennaio per l’intera giornata di lavoro.
Perché l’azienda e i sindacati se la prendono con gli rcl?
Forse per coprire le loro magagne?
FUORI DALLE CATENE GLI OPERAI MASSACRATI DOPO ANNI DI LAVORO
Da 460 vetture a turno a 465, ora gira voce che le vetture da produrre sarebbero 470, è sotto gli occhi di tutti che ormai siamo arrivati a ritmi di lavoro che stanno mettendo a dura prova il nostro fisico, la nostra mente e la nostra vita.
L’età conta ma prima di tutto viene la salute.
I sindacati firmatari stanno inviando messaggi a tutti i lavoratori per informarli che a breve ci saranno degli spostamenti.
A quanto pare in affidabilità gli unici a non essere spostati e con età inferiore ai 40 anni sono solo gli attivisti sindacali e ragazzotti raccomandati.
150 operai dell’affidabilità saranno ricollocati al reparto montaggio, in prospettiva dell’arrivo di un nuovo modello.
Ma con quali criteri verrà selezionato il personale da mandare al montaggio?
L’unica condizione sembra essere legata all’età anagrafica, quelli nati dopo il 1970 sarebbero i prescelti.
Premesso che l’età è un fattore importante da tenere conto quando si tratta di lavorare sulla catena di montaggio, questo elemento però non può essere anteposto come valutazione a quella della condizioni di salute.
Per il SI Cobas il primo fattore da considerare è garantire ai lavoratori con ridotte capacità lavorative una postazione consona alle proprie possibilità, dopo viene il fattore età.
E a proposito di questione anagrafica, visto che l’azienda ha compreso che ad una certa età non si può lavorare sulla catena di montaggio e che la maggior parte degli operai di Pomigliano è nata ben prima del 1970, sarebbe giusto ricordarsi di fare certe valutazioni non solo quando bisogna spostare le persone ma sempre, ad iniziare dal rimodulare i ritmi e i carichi di lavoro proprio in funzione dell’età anagrafica.
Nei prossimi giorni, se quanto da noi scritto non verrà preso seriamente in considerazione, partiremo con iniziative di lotta.
Gli operai non sono marionette nelle mani di capetti e sindacalicchi di mestiere, siamo certi che alla fine l’unico vero criterio di valutazione degli spostamenti sarà quello di salvare il lecchino o il tesserato di turno, ed è a questo modus operandi che i lavoratori, insieme al SI Cobas dovranno ribellarsi perché ribellarsi a questo scempio è giusto.
SI COBAS FCA
(Nelle foto: volantinaggio dai cancell di Pomigliano d’Arco)