Sembra che l’interesse dei sindacati confederali, ultimamente, sia attaccare il S.I. Cobas per provare a frenare la gigantesca perdita di sicritti a nostro favore, piuttosto che occuparsi di tutelare i lavoratori e le lavoratrici.
Lo abbiamo visto bene la settimana scorsa a Piacenza, con la storica (altrimenti non si può definire) figura di merda riportata dalla CGIL nel tentativo maldestro di sabotare lo sciopero dei facchini FedEx-Tnt.
Un cappotto nel vero senso della parola.
Ma stamattina, sui giornali pavesi, a riprovarci è la CISL (sì, se ve lo stavate chiedendo abbiamo così scoperto che possiede ancora qualche sacca di iscritti all’infuori dei pensionati e del pubblico impiego, è stata una sorpresa anche per noi).
Ebbene, sul giornale di Pavia appare una velina secondo la quale la CISL avrebbe “chiesto garanzie per i lavoratori di Togotà-Gottardo”, ovvero un magazzino dove il S.I.Cobas inquadra abbondantemente oltre il 90% dei 200 operai presenti.
Viene quindi da chiedersi cosa possa volere da loro la CISL, dato che ormai (e verosimilmente per i prossimi 100 anni) quello è un sito difeso dal S.I.Cobas.
A luglio, grazie al S.I.Cobas, si è ottenuta la trasformazione da CCNL commercio (quello svantaggioso usato in Amazon, che la CISL per anni ha lasciato utilizzare senza fiatare anche in Tigotà costringendo gli operai a perdere decine di migliaia di euro), sono stati sistemati i livelli di inquadramento e si è definito un piano di recupero dei TFR concordato con la committenza, che, nella persona del legale cui ha conferito l’incarico di gestire la transizione, ha tenuto di persona con noi un’assemblea di spiegazione ai lavoratori.
Tutto già fatto e già risolto dal S.I.Cobas quindi, come ben sanno i lavoratori di Tigotà divenuti negli ultimi mesi veri e propri “ultras” della nostra organizzazione dopo averne toccato con mano i risultati.
Alla CISL non rimane che scrivere qualche comunicato, probabilmente essendo essi stessi consapevoli che intestarsi sulla stampa il lavoro altrui non basterà a recuperare nemmeno un iscritto fra gli operai, ed è operazione buona al massimo per giustificare la propria esistenza ai più anziani tra i lettori del quotidiano.
Ma stiano attenti a non invadere più il nostro terreno e a toccare meriti che sono esclusivamente nostri: proprio come in questo comunicato, risponderemo sempre con un’arma che reputiamo rivoluzionaria, cioè la verità.
NDR: nelle due immagini qui sotto vedete l’articolo in cui si da conto di come il S. I. Cobas abbia risolto la situazione in Tigota’, in quello a fianco il patetico comunicato della CISL….
S.I. Cobas Piacenza