Dopo 10 anni di lotte quotidiane nei magazzini, nelle fabbriche e nei quartieri, e dopo anni di mobilitazioni contro le politiche antiproletarie dei governi di ogni colore, nel parlamento dei padroni stiamo per assistere all’incoronazione plebiscitaria di un governissimo che è espressione diretta degli interessi del grande capitale industriale e bancario.
L’euforia unanime nei confronti di Draghi, alimentata dei politicanti di destra, centro, “sinistra” e 5 stelle e dal codazzo strisciante della Triplice (Cgil-Cisl-Uil), fa a cazzotti con la cruda realtà di una crisi economica rovinosa, e con la storia recente che ha visto il neopremier come il più scrupoloso e zelante attuatore delle politiche di austerity e di tagli alla spesa sociale in nome dei rigidi dettami imposti dalla UE e dalla BCE.
Il SI Cobas non ha mai nutrito illusioni in nessun partito istituzionale e in nessuna scorciatoia elettorale e siamo stati tra i pochi che si sono opposti nelle piazze alle politiche dei governi Conte 1 e 2, nel mentre la gran parte dello stesso sindacalismo di base avallava la tesi dei “governi amici” o seminava nefaste illusioni sul ruolo “antisistema” dei 5 Stelle…
Oggi che tutte le maschere e le finzioni del teatrino parlamentare borghese cadono impietosamente e tutti fanno a gara per genuflettersi all'”uomo della provvidenza”, noi lavoratori e proletari abbiamo la la responsabilità di chiarire che gli sfruttati non hanno niente da perdere se non le proprie catene.
Abbiamo il dovere di riaffermare, qui ed ora, che il governo-Draghi pur godendo di una maggioranza bulgara in parlamento, troverà sulla sua strada le migliaia di lavoratori del SI Cobas che in questi anni hanno lottato per riscattarsi dallo sfruttamento e dai salari da fame e che durante la fase pandemica hanno continuato a produrre e a morire in nome dei profitti, ma anche a difendere i propri diritti e le proprie conquiste come dimostra la lotta esemplare alla TNT- FedEx di Piacenza.
Un movimento che in questi mesi è diventato un punto di riferimento per altre migliaia di lavoratori di studenti e disoccupati, ed è pronto a dare battaglia contro ogni tentativo di scaricare i costi bella crisi sulle spalle di chi vive del proprio lavoro e del proprio salario.
La crisi la paghino i padroni!
Il 18 febbraio tutti in piazza a Roma!
S.I. Cobas