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[ITALIA] Lavoratori Fedex/Tnt in lotta contro sfruttamento e repressione: oltre la propaganda, due interviste e due articoli per riflettere

Un paio di approfondimenti:

  • Una interessante intervista a Ramadan Haitam, delegato del S.I. Cobas nel magazzino piacentino di Fedex-TNT, che ben riassume l’assurdità dell’impianto accusatorio contro Carlo, Arafat e gli altri 5 lavoratori colpiti da divieto di dimora. La forza delle parole solidali emerge con tutta chiarezza e indica un alto tasso di coscienza politica elaborato dagli operai piacentini: https://radioblackout.org/…/frittura-mistaradio…/
  • Una breve intervista a due eminenti legali, il lavorista Venini e il penalista Losco, che tratteggiano i contorni dell’operazione squisitamente politica messa in atto da Procura e Questura piacentine con l’esplicita finalità di indebolire il percorso diemancipazione della classe operaia cittadina. https://www.osservatoriorepressione.info/la-repressione…/

Da leggere e diffondere!

Qui sotto, il resoconto su Libertà della conferenza stampa di ieri, 18 marzo: “Anche la sanità in campo per Carlo e Arafat”:

  • Interviene Lara, una OSS di Sereni Orizzonti che racconta la terribile situazione di ricatto a cui le lavoratrici sono sottoposte, situazione che solo il S.I.Cobas, attraverso l’intervento di Carlo e Arafat, ha contribuito a migliorare.
  • Interviene Davide Rovani di Emergency Piacenza, testimoniando come Carlo e Arafat con il S.I.Cobas siano stati i primi in città a muoversi per affrontare l’emergenza pandemica, portando ingenti aiuti a famiglie, medici e strutture sanitarie, oltre che il lavoro di manovalanza che hanno portato avanti a favore del progetto di Emergency “Nessuno Escluso”.
  • Interviene Francesca del GASB – Gruppo Attivo di Solidarietà dal Basso, per raccontarci dei progetti che i giovani studenti della città hanno messo in campo per aiutare i più deboli durante la pandemia, progetti a cui Carlo e Arafat hanno partecipato attivamente

https://www.facebook.com/1639279296323889/photos/a.1639585389626613/2794173727501101/

S.I. Cobas Piacenza


«Macchina del fango contro il Si Cobas: diamo troppo fastidio e la risposta è la rappresaglia».

«Davanti al silenzio abbiamo scelto lo sciopero come unica via ma eravamo pacifici: nessun tir pieno di farmaci è stato bloccato e ci sono i video, per fare un esempio.

Eravamo seduti quella sera del 1 febbraio.

Hanno lanciato i lacrimogeni, e abbiamo reagito come chiunque avrebbe fatto per salvarsi la vita.

Siamo lavoratori non criminali.

Nella giornata dell’8 febbraio durante l’incontro in prefettura – spiega – abbiamo raggiunto il riconoscimento del 75% dei pagamenti dei contributi non versati da Alba come aveva verificato l’Ispettorato del Lavoro (ogni lavoratore aveva diritto ad una cifra differente inizialmente).

Nonostante avessero accettato non hanno rispettato l’accordo che era composto peraltro da 7 punti (l’unico applicato è stato l’aumento del ticket mensa da 5.29 a 7 euro).

Nonostante tutto quella sera, ossia l’8 febbraio, dopo la riunione in prefettura abbiamo sbloccato tutto alla Tnt. ù

Noi la nostra parte l’abbiamo fatta.

Ma dov’è la polizia, la prefettura ora che tocca a loro far rispettare gli accordi?

Continueremo a fare sciopero nei magazzini dove è stata spostata la merce».

https://www.ilpiacenza.it/cronaca/macchina-del-fango-contro-il-si-cobas-diamo-troppo-fastidio-e-la-risposta-e-la-rappresaglia.html?fbclid=IwAR0lmQfT9Eq3cFu9npY5h0ih3BMcZ3NSdBVHblKmEiRg1Vh1A-BKRP7QDHw

S.I. Cobas Piacenza