Oggi è stata un’altra giornata di sciopero dei lavoratori Fedex-Tnt contro il piano di ristrutturazione della multinazionale americana della logistica, per far rispettare gli accordi sindacali e riaprire il sito di Piacenza chiuso per eliminare gli operai combattivi licenziandoli buttando sulla strada 300 famiglie.
Lo sciopero ha interessato i magazzini di Teverola (NA), Orbassano (TO), a Fiano Romano e Peschiera Borromeo (MI).
A Teverola l’attività è rimasta bloccata per ore grazie anche alla solidarietà dei lavoratori iscritti ai confederali che si sono uniti al picchetto dei compagni.
A Orbassano i lavoratori in sciopero si sono spostati al magazzino di Settimo Torinese per incontrare i colleghi e spiegare la situazione chiedendo di prendere posizione dando solidarietà attiva alla lotta.
A Roma i lavoratori hanno svolto un’assemblea operaia dai cancelli, anche volantinando agli altri lavoratori per la solidarietà della classe operaia.
A Peschiera Borromeo i lavoratori in sciopero hanno dovuto affrontare ancora una volta la grave risposta repressiva dello Stato, che contro gli scioperanti ha schierato 7 camionette di agenti in assetto anti-sommossa a difesa del profitto del padrone americano.
In tutta Italia, nei magazzini i funzionari dei sindacati confederali fanno girare la voce che la causa della chiusura del sito di Piacenza sono gli scioperi dei lavoratori e che l’internazionalizzazione è un grande passo in avanti: non è vero!
Le lotte di questi anni hanno reso inutile e costoso l’appalto ad aziende e cooperative, per cui ora Fedex attacca i lavoratori per riconquistare terreno e passare al contrattacco.
Se Fedex dovesse passare a Piacenza, si aprirebbe la porta per colpire tutti i lavoratori e tutti i magazzini d’Italia e avremmo una grande difficoltà a opporre una difesa delle nostre condizioni di vita e di lavoro.
Non possiamo tornare indietro a dieci anni fa.
Uniti si vince: chi tocca uno tocca tutti!