SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALISTA AL PROLETARIATO PALESTINESE
E DI TUTTO IL MEDIO ORIENTE!
Ieri a Viterbo, organizzata dall’Arci e da variopinte associazioni pacifiste, si è tenuta una giornata di solidarietà con il popolo palestinese condita dalla stantia retorica e dalle solite, vuote e senza senso, parole di pace, giustizia e diritti, democrazia, con tanto di appello alle istituzioni internazionali.
La pace è quella della borghesia fatta di sfruttamento, oppressione, precarietà e miseria in tutto il mondo, doppiamente presente per i proletari palestinesi sotto il doppio tallone della borghesia israeliana e di quella autoctona.
La giustizia e i diritti sono il terreno del nemico di classe, la foglia di fico ideologica che giustifica e vorrebbe rendere eterno questo marcio sistema di dominio.
La democrazia è il miglior involucro del capitalismo che non a caso oggi si coniuga nella forma della democrazia imperialista.
Le istituzioni internazionali sono la cartina al tornasole del sistema imperialista mondiale che non è dovuto alla politica di questo o dell’altro stato o governo “cattivone” ma è espressione di un determinato e specifico sistema di produzione e riproduzione sociale, perché capitalismo e imperialismo vanno a braccetto, l’uno implica l’altro.
La nostra presenza urticante, con slogan di classe e non generici appelli umanitari, ha subito messo in mostra la contraddizione, e attaccato la presenza in piazza del PD che, ricordiamo, insieme a tutto l’arco costituzionale l’altro giorno manifestava l’appoggio allo stato israeliano e ai suoi massacri ed è il fulcro del nostrano imperialismo.
Siamo intervenuti ricordando, in un passaggio particolarmente apprezzato dalla comunità palestinese e araba presente composta in gran parte di donne e giovani, il ruolo di tutte le borghesie dell’area mediorientale e dei governi arabi “fratelli” nella strumentalizzazione della causa palestinese per porla come elemento della loro proiezione di potenza regionale per poi farne scempio quando non più utili partire dal “settembre nero” di Amman.
Partendo dall’esempio dei portuali di Genova prima e poi di Livorno e Napoli abbiamo mostrato come solo la lotta e la mobilitazione dei proletari, in ogni paese contro la propria borghesia contro il proprio imperialismo perché il primo nemico è in casa, può nei fatti e concretamente aiutare le nostre sorelle e i nostri fratelli del proletariato palestinese.
PER L’INTERNAZIONALISMO PROLETARIO!
PER UNA PALESTINA LIBERA E ROSSA!
Comitato di Lotta Viterbo#palestinalibera#palestinarossa