ENNESIMA RIFORMA NEL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE SCOLASTICO!
ENNESIMA GUERRA TRA POVERI!
‘La ricostruzione di questo dopoguerra da pandemia deve partire dal capitale umano pubblico ‘’
(Brunetta pensiero, formulato non più tardi di un mese fa).
Il “capitale umano”, questa frase orrenda, sostituisce da tempo il termine “lavoratori” ai quali spesso viene aggiunto l’aggettivo “pubblici” come se fosse un termine di cui vergognarsi.
Eppure la percentuale di lavoratori pubblici in Italia, è inferiore da anni alla media europea degli impiegati nel settore pubblico.
Molti servizi, a cominciare dai più sensibili: sanità e scuola, soffrono di sottodimensionamento, di invecchiamento degli organici e di malfunzionamento complessivo.
E’ questo il modo semplice ma efficace per svalutare e sabotare scuola, sanità e la generalità dei servizi.
Tutto questo serve a preparare la svendita ai privati dei servizi, per giunta a prezzi stracciati.
Poi arrivano i nostri (i loro)!
Loro si.
Loro sanno come trarre profitto dai servizi che da universali e gratuiti andranno sul mercato.
Il metodo è semplice: si riducono e si fanno invecchiare gli organici (il turnover è bloccato da anni) e poi si lanciano alti lamenti prontamente raccolti dagli organi padronali dove dotti editorialisti potranno dissertare sulla scarsa efficienza della Pubblica Amministrazione.
Questa pandemia poteva essere un’occasione per rinvigorire i settori pubblici maggiormente in prima linea, inserendo, come da “grida” ministeriali ‘i giovani preparati’.
Non hanno voluto farlo!
La riforma dei concorsi pubblici, e le soluzioni sperimentali in corso per la scuola, ne sono una conferma.
La cosiddetta riforma contenuta nel D.L. 01/04/2021 apre ad una semplificazione e vedrà l’adozione di procedure informatiche e la contestuale riduzione delle prove concorsuali.
Questo è solo un ballon d’essai per soluzioni extra concorsuali che assegnerà, sempre più, potere discrezionale e clientelare ad una leva di manager di nomina politica.
E’ il Re che nominerà per cooptazione.
La selezione concorsuale non serve più.
Per i sudditi si prevedono solo contratti a tempo determinato, mai superiori a cinque anni.
Lo prevede il “Patto per la riforma della PA” firmato il 10 marzo tra Draghi, Brunetta e Confederali.
In questo quadro continua la lotta (di sempre) tra le diverse fazioni della borghesia. Uno di questi esponenti Tito Boeri, afferma che le nuove modalità concorsuali penalizzerebbero “i giovani” e quindi è l’occasione per esprime la sua contrarietà alla stabilizzazione del lavoro precario per “nobili” motivi.
In realtà questa disputa sulle modalità concorsuali è solo l’alibi per continuare a non rimuovere la piaga della precarietà nella scuola.
Dalla mala pianta della precarietà si produce così la guerra tra poveri.
Solo un sindacato di classe può trasformare la guerra tra poveri in una guerra per i poveri.
Rivendichiamo:
- posti di lavoro.
- nella formazione del punteggio finale (ora questa possibilità è solo facoltativa, secondo il D.L. 01/04/2021)
- organico dalla stabilizzazione dei precari. Questo al fine di evitare conflitti settoriali e di generazione.
IMPRODUTTIVO E’ IL PADRONE, NON I LAVORATORI !
S.I.Cobas – Scuola