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[PRATO] Lavoratori Texprint da sei mesi in presidio dai cancelli. La solidarietà nella lotta degli operai Piaggio e Stellantis

#Texprint Stamattina abbiamo ricevuto al presidio la graditissima visita dei lavoratori della #Piaggio di Pontedera, della #Stellantis (#FIAT) di Melfi e Pomigliano.

È questa solidarietà sincera e concreta che ci continua a dare forza da più di sei mesi.

3 agosto

S.I. Cobas Prato e Firenze


DUE PESI, DUE MISURE, DUE VELOCITA’

Mentre continua l’accanimento della Procura contro chi sciopera e richiede diritti, l’azienda resta ancora impunita.

Quando le istituzioni sono forti con i deboli e deboli con i forti non si può parlare di #giustizia:

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1 agosto

S.I. Cobas Prato e Firenze


TEXPRINT: QUESTA È GIUSTIZIA?

In più di cento siamo scesi in piazza oggi per continuare a sostenere la lotta #Texprint.

Al fianco dei lavoratori #Texprint anche gli operai della #GKN, insieme a tantissimi lavoratori del distretto tessile.

In sei mesi di sciopero non abbiamo visto arrivare ai cancelli un sindaco, assessore, un uomo delle istituzioni.

Ma non ci è mai mancata e non ci manca la solidarietà di centinaia di lavoratori e lavoratrici che sinceramente e concretamente sostengono questa incredibile battaglia e ci fanno la forza di andare avanti.

Ci si avvicina ormai ai 200 giorni di sciopero e presidio permanente ai cancelli della Texprint.

Proprio in questi giorni, la decisione dell’azienda di abbandonare senza alcuna spiegazione il tavolo di trattativa recentemente riapertosi in Regione Toscana.

Negli stessi giorni l’azienda ha deciso di “scappare” anche dal ricorso proposto da essa stessa al Tar contro la richiesta di restituzioni dei fondi ricevuti nel 2020 da Invitalia disposta a seguito dell’Interdittiva Antimafia emessa dalla Prefettura.

Gli operai, intanto, sono ancora in attesa degli esiti degli accertamenti dell’Ispettorato del Lavoro a sei mesi di distanza dalle denunce.

Come sono ancora in attesa di vedere un seguito in Procura delle denunce di sfruttamento che da sei mesi i lavoratori portano avanti in tutte le forme e sedi possibili.

Anche il riconoscimento di permessi di soggiorno per motivo di sfruttamento, ad oggi, esiste solo a parole: mancano i fatti.

C’è invece una giustizia, o meglio una ingiustizia, che corre velocissima: molti meno che 200 giorni di sciopero sono bastati alla Procura ad aprire e chiudere una vergognosa indagine a carico degli operai che hanno denunciato lo sfruttamento “colpevoli” di aver sciopero davanti ai cancelli della fabbrica.

Un’indagine nutrita da una valanga di denunce di parte provenienti dall’azienda, piene di menzogne e calunnie.

Senza dimenticare la pioggia di multe per decine di migliaia di euro recapitate a sindacalisti ed operai colpevoli di aver violato il “coprifuoco” per dormire davanti ai cancelli della fabbrica.

Senza contare gli innumerevoli interventi violenti della polizia per sgomberare i lavoratori che da sei mesi lottano contro un azienda colpita da interdittiva antimafia (e le cui infiltrazioni mafiose con comprovate da anche dal Tar e dal Consiglio di Stato).

Quando le istituzioni sono forti con i deboli e deboli con forti, non si può parlare parlare di giustizia.

E in un distretto dove lo sfruttamento dilaga, centinaia di lavoratori continuano a chiedere giustizia.

31 luglio

S.I. Cobas Prato e Firenze