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[PRATO] Lavoratori Texprint in sciopero per “8 X 5” iniziano presidio dal Comune contro sfruttamento e licenziamenti

SI APRE LO STATO DI AGITAZIONE VERSO LE ISTITUZIONI: OPERAI #TEXPRINT IN SCIOPERO DELLA FAME SOTTO AL COMUNE DI PRATO

Alle 18:00 si invitano tutti i SOLIDALI in piazza del Comune per una ASSEMBLEA PUBBLICAE’ iniziato stamane alle 10:30 lo sciopero della fame di otto lavoratori della Texprint e due sindacalisti del S.I. Cobas:

https://www.facebook.com/SiCobasFirenze/videos/544879433422650

A loro si aggiungeranno anche altri lavoratori in una staffetta solidale.

L’iniziativa si svolge in Piazza del Comune a Prato, dove è stato allestito un presidio permanente con tende, tavoli, sedie e striscioni.

L’iniziativa arriva dopo 228 giorni di sciopero e presidio permanente contro lo sfruttamento ai cancelli della stamperia tessile di via Sabadell, dove il presidio continua anche ora.

L’iniziativa punta il dito contro l’immobilismo ed il silenzio che ha contraddistinto le istituzioni locali durante i sette mesi trascorsi dall’inizio della vertenza sindacale in cui i lavoratori denunciano turni di 12 ore su sette giorni la settimana, contratti irregolari, lavoro nero, violazione di tutti i diritti più elementari quali le ferie e la malattia pagata.

Ma anche contro i ritardi degli accertamenti dell’Ispettorato del Lavoro, ancora assenti.Inizia così lo stato di agitazione permanente annunciato dal sindacato e diretto alle istituzioni del territorio.

A queste si richiede non solo una presa di posizione concreta all’interno della vertenza sindacale, ma iniziative concrete a sostegno dei bisogni sociali dei lavoratori sfruttati del distretto.Il sindacato e i lavoratori richiedono la convocazione quindi di un tavolo interistituzionale con il coinvolgimento di Prefettura, Comune di Prato, Regione Toscana ed Ispettorato del Lavoro.

Di seguito le rivendicazioni dei lavoratori:Le istituzioni devono stare dalla parte dei lavoratori e attivarsi per una soluzione positiva della vertenza.

Quando a contrapporsi è da una parte un’azienda con comprovati rapporti con i boss della ‘Ndrangheta e dall’altra lavoratori sfruttati che richiedono i diritti stabiliti dalle leggi e dai contratti, le istituzioni non possono essere neutrali.

Non schierarsi vuol dire essere complici.

Conclusione degli accertamenti dell’Ispettorato del Lavoro e applicazione delle sanzioni massime all’azienda.

Sono passati più di sette mesi da quando abbiamo denunciato lo sfruttamento all’Ispettorato del Lavoro.

Vogliamo che l’Ispettorato accerti l’illegittimità dei contratti di apprendistato, l’utilizzo di lavoro nero, i turni massacranti, la violazione del diritto alle ferie, al riposo settimanale, delle norme di sicurezza e del contratto nazionale.

Sappiamo bene che quanto e come l’Ispettorato del Lavoro si trovi ad agire in una situazione di definanziamento, assenza di organico e scarsità di strumenti incisivi. Ma è anche su questo che si basa lo sfruttamento.

Vogliamo VERITA’ e GIUSTIZIA.

Riconoscimento dei permessi di soggiorno per sfruttamento (art. 18): la legge riconosce il diritto al rilascio di un permesso di soggiorno (c.d. “art.18”) ai cittadini stranieri che sono vittime di sfruttamento.

I casi di applicazione a Prato si contano sulle dita di una mano.

E’ la paura di non rinnovare il permesso di soggiorno, o di perderlo insieme al lavoro, che alimenta lo sfruttamento nel distretto.

A maggio il Comune di Prato aveva annunciato alla stampa l’intenzione di attivarsi per il riconoscimento dei permessi di soggiorno art.18 a tutti i lavoratori in sciopero.

A tre mesi di distanza, ancora tutto è fermo.

Diritto alla residenza e all’assistenza medica di baseLavoriamo a Prato, viviamo a Prato, paghiamo le tasse a Prato.

Ma per il Comune di Prato non siamo suoi cittadini.

Chiediamo al Comune di Prato di riconoscere la residenza anagrafica nel Comune a tutti i lavoratori del distretto e garantire quindi l’accesso alla medicina di base. Anche noi siamo cittadini di questa città.

Ritiro delle multe e delle denunce.

Dall’inizio dello sciopero ad oggi, abbiamo ricevuto più di 30.000 euro di multe.

Siamo stati multati perché violavamo il coprifuoco dormendo davanti alla fabbrica.

La stessa fabbrica in cui abbiamo lavorato le notti per anni, senza diritti.

Siamo stati multati per “blocco stradale” usando i famigerati “decreti Salvini” con sanzioni da 4.000 euro l’una!

Richiediamo alla Prefettura di Prato di ritirare queste multe che attaccano il diritto di sciopero e alla Questura di Prato di mettere fine all’accanimento contro chi in questa città chiede il rispetto dei diritti sul lavoro.

1 settembre

S.I. Cobas Prato e Firenze