Sciopero dei lavoratori Unes contro licenziamenti e sfruttamento
ancora represissione di Stato: il padrone chiama, polizia e carabinieri rispondono
Oggi 30 dicembre 2021 si perpetuano le scene che si sono viste nello sciopero con picchetto presso l’Unes di Trucazzano (MI).
Sempre di più, però, le forze del (dis)ordine intervengono con ferocia contro le operaie e gli operai che esercitano la difesa dei loro diritti con il picchetto.
L’esercizio della forza bruta, la caccia allo scioperante che scende dalla propria auto e subito bastonato, sta trasformando l’area del cancello del magazzino in un teatro di guerra dove però la mattanza viene esercitata contro gli inermi scioperanti.
Se sei licenziato perché sei sindacalizzato devi accettare il provvedimento, ogni parvenza di diritto allo sciopero scompare: questo è ciò che avviene nell’ era del governo Draghi – e nei governi che verranno.
Nel caso dell’Unes e del consorzio che gestisce l’attività, vi sono personaggi come Giorgetti il ministro della Lega nel governo Draghi, e siccome non deve mancare nulla questi viene accoppiato a sostegno dei padroni con dei soggetti legati al PD come il legale che hanno messo in campo contro il S.I. Cobas: quel Pietro Ichino già ispiratore delle riforme che hanno peggiorato le condizioni pensionistiche dei lavoratori italiani e del Jobs Act.
È una guerra, classe contro classe, scorre del sangue ad ogni picchetto, ma i signori del.potere non potranno arrestare la nostra forza collettiva: li contrasteremo fino alla vittoria.
Seguono le immagini:
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Sciopero
La lotta contro più di 40 licenziamenti da Unes di Truccazzano (MI) continua senza tregua, anche oggi da presto mattina siamo davanti Unes di Vimodrone (MI) per dire: “il posto di lavoro non si tocca!”.
Viva lavoratori in lotta che non si inginocchiano davanti al padrone che licenzia e allo stato che aiuta padroni, manganellando e con la minaccia dei documenti, di denunce ed arresti.
Non ci fermiamo fino alla vittoria.
S.I. Cobas Milano